Importante confronto con il Vice Ministro Leo

Il 28 aprile scorso una delegazione della FIT guidata da me e dal Presidente Zamparelli per STS ha incontrato il Vice Ministro all’Economia e alle Finanze, on. Maurizio Leo.

È stata l’occasione per affrontare principalmente il tema del riordino del gioco fisico portando all’attenzione del legislatore il punto di vista dei tabaccai ricevitori, la principale rete nel settore del gioco.

Oltre a evidenziare il nostro ruolo di concessionari e quindi di rete di vendita dello Stato, è stato posto l’accento sul peso che il gioco assume sul fatturato delle nostre imprese.

Ostinarsi a considerarlo accessorio o occasionale è una mistificazione della realtà visto che ben poche rivendite potrebbero sopravvivere senza.

Ancora una volta abbiamo evidenziato come l’accanimento verso il gioco fisico e quindi anche e soprattutto verso i tabaccai, con anacronistici distanziometri e limiti orari non sia funzionale alla tutela del giocatore problematico che oggi può giocare liberamente in qualunque orario e luogo con un semplice smartphone. Ci rimettono tutti: il giocatore sociale, l’Erario e, ovviamente, la rete fisica di raccolta.

Non solo.

Considerata la crisi di redditività delle rivendite la cui rete è scesa per la prima volta sotto la soglia dei 50.000 punti, abbiamo chiesto al Vice Ministro di vigilare affinché nel testo dell’emanando decreto legislativo non trovino spazio disposizioni tese a limitare ulteriormente la nostra presenza nel settore.

Per quanto riguarda il settore dei tabacchi, abbiamo manifestato la nostra preoccupazione circa un’eccessiva semplificazione delle regole che sottendono il settore della distribuzione.

La sentenza della Corte di Giustizia Europea ha infatti riconosciuto i nostri parametri come non discriminatori, sostanzialmente proporzionali e accettabili in quanto certi e univoci.

Un eccesso di discrezionalità da parte dell’Amministrazione Finanziaria farebbe saltare il banco.

Il momento è delicato, ma noi, come sempre, lavoriamo al massimo, nell’interesse della categoria.

                                       Mario Antonelli