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Dopo tabacco ora bacco...

cop 07 2025Non mi piace molto la frase «l’avevamo detto!»; stavolta, però non posso fare a meno di utilizzarla per commentare una notizia che merita la giusta attenzione.

È stato pubblicato un documento di lavoro ufficiale della Commissione europea per la «Revisione del Piano europeo per la lotta al cancro».

Nel documento la Commissione informa di essere al lavoro per introdurre nuove misure più stringenti per le bevande alcoliche, riguardanti la tassazione (includendo anche il vino, che oggi ha una quota minima di accisa pari a zero), la limitazione delle vendite transfrontaliere e, udite udite, le avvertenze sanitarie sulle etichette, nonché ulteriori restrizioni sulla relativa pubblicità.

Naturalmente, figuriamoci, nello stesso testo anche il tabacco ed i prodotti di nuova generazione hanno i riflettori della Commissione puntati addosso, soprattutto in materia fiscale, con un ben preciso richiamo ad una prossima rivalutazione della Direttiva Accise e della Direttiva sui prodotti del tabacco.

Ci sono quindi tutti gli ingredienti per una bella alzata di scudi dei settori agricolo ed enologico, anch’essi vittime di questo maccartismo ideologico della Commissione europea, che da tempo ha aperto una caccia alle streghe per rendere sempre più difficile il lavoro di decine di migliaia di piccole imprese che operano responsabilmente, garantendo prodotti di eccellenza con rigorosi disciplinari.

Torno indietro nel tempo, all’indomani della pubblicazione della proposta della Commissione europea sulla revisione della prima Direttiva sui prodotti del tabacco, dodici anni fa. Ci mobilitammo, manifestammo a Bruxelles in un gennaio freddo e nevoso, radunando migliaia di tabaccai europei e cominciammo una battaglia politica ed istituzionale serrata, in sinergia anche con le rappresentanze dei coltivatori di tabacco, consapevoli che il mondo agricolo ed in particolare quello vitivinicolo, sarebbe stato prima o poi bersaglio di questo Leviatano che, in nome della salute, vuole divorare e distruggere settori economici di grande importanza per il nostro Paese e per il continente europeo. Sapevamo che il vortice delle avvertenze sanitarie sarebbe arrivato a lambire le bevande alcoliche, fiutavamo da lontano l’aria di tempesta che già allora si palesava con nubi minacciose. «Oggi è il nostro turno, ma dopo toccherà a voi», questo mantra lo abbiamo recitato tante volte per tenere desta l’attenzione dell’opinione pubblica e di tutte le categorie produttive e distributive oggi, purtroppo, interessate.

Alla luce delle ultime notizie, mi sembra sia arrivata l’ora di serrare i ranghi compatti e opporci tutti insieme, con determinazione, alle solite, retoriche ed arroganti minacce che giungono da Bruxelles, rivendicando con forza il nostro valore, sociale ed economico. Vogliamo essere consultati, partecipare, confrontarci con i tecnocrati dell’Unione europea ma soprattutto con i nostri rappresentanti istituzionali e parlamentari, ai quali spetta il compito di innalzare robusti argini a questa deriva demagogica e sproporzionata.

Per concludere, mi viene da sorridere pensando che dopo Bacco e Tabacco c’è Venere...

                                 Mario Antonelli

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