Aumentano i soci. Grazie!
Lo dico subito, sono contento. Mi è infatti appena stato comunicato che non solo la Campagna Tesseramento FIT procede a vele spiegate ma che il numero di associati è cresciuto rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Sebbene i numeri siano sempre stati assai significativi, mantenendoci saldamente nel ruolo di associazione più rappresentativa della categoria, l’incremento dei soci mi fa pensare che sì, abbiamo lavorato bene.
Perché, ho abbastanza esperienza per dirlo senza timore di essere smentito, solo un tabaccaio soddisfatto rinnova la sua fiducia all’associazione che lo rappresenta. Proprio come solamente un’associazione che ha moltissimi tesserati è davvero forte e rappresentativa.
Ci siamo detti spesso, «uniti siamo più forti» e questo è totalmente vero. Tuttavia, i più attenti tra i lettori di questa pagina avranno forse notato che in più occasioni ho invitato i colleghi a guardare alla Federazione da una prospettiva diversa.
Mi piacerebbe – e il mio intento è proprio questo – che gli associati vedessero la FIT non come ad un’organizzazione «potente» ma distante bensì come una reale associazione tra individui che condividono non solo il lavoro ed i relativi interessi ma anche una visione.
Con, in più, una certezza: negli uffici della Federazione, tanto a Roma nella sede nazionale che sul territorio, ci sono persone che lavorano nell’interesse di noi tabaccai. Professionisti, specialisti formati e competenti, esperti assoluti nelle problematiche del nostro settore, coordinati dai nostri Presidenti Provinciali.
Chi ha deciso di rinnovare la propria adesione, chi lo sta per fare, sa che associandosi alla FIT può contare su una squadra di altissimo livello al proprio servizio. Una base solida su cui innestare la propria partecipazione, il proprio sostegno alla vita associativa. Sta anche a noi tabaccai impegnarci affinché la tutela dei nostri interessi non sia solo uno slogan.
Grazie quindi a tutti i colleghi, grazie alla vostra partecipazione tutta la categoria è più forte. Insieme, si va lontano.
Mario Antonelli