Una buona notizia per i colleghi della Campania
In un periodo di particolare fermento per il mondo dei giochi, tra l’iscrizione al nuovo Albo PVR da una parte e la discussione sull’imminente riordino del gioco fisico dall’altra, merita la dovuta attenzione una buona notizia. Anzi, una buonissima notizia, che arriva direttamente dal TAR Campania.
I giudici amministrativi hanno confermato che la deroga per i tabaccai ricevitori dai distanziometri, previsti dalla legge regionale campana, non riguarda soltanto l’installazione degli apparecchi da intrattenimento, vale a dire le slot, ma anche l’installazione dei corner per la raccolta scommesse.
Come tutti ricorderete, la Regione Campania è tra le cinque regioni (insieme a Calabria, Abruzzo, Marche e Sicilia) ad aver sollevato la nostra categoria dalla tagliola del distanziometro. La legge è del 2020 e rappresenta un’importante vittoria della nostra Federazione e dei colleghi del Sindacato Totoricevitori Sportivi, che tanto avevano lavorato per tale risultato.
Nell’ultimo periodo, tuttavia, erano sorti alcuni problemi di interpretazione: nella sostanza, alcune Questure avevano avanzato la pretesa che la deroga riguardasse solo gli apparecchi ma non anche i corner scommesse. Una lettura restrittiva che, con tutta evidenza, rischiava di sminuire la portata e il senso stesso della legge regionale.
La diatriba è arrivata fino al Tar Campania Sezione di Salerno che, fortunatamente ma non avevamo motivo di dubitarne, ha smentito quell’interpretazione restrittiva e ha ribadito che la deroga accordata alle tabaccherie, che sono soggetti concessionari dello Stato, deve riguardare necessariamente entrambi i giochi.
Le tabaccherie con corner scommesse della Campania, quindi, possono brindare. Ma come abbiamo accennato in apertura, la buona notizia riguarda tutti. La sentenza, infatti, rafforza un concetto chiave: i tabaccai ricevitori sono una rete qualificata e professionale di gioco e come tale devono essere dispensati da qualsiasi distanziometro. E se tale principio è già realtà in cinque regioni, noi non ci fermeremo finché non sarà esteso a tutto lo Stivale: per noi il riordino della rete fisica non può prescindere da questa regola. E allora avanti tutta!
Mario Antonelli