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Polizze catastrofali: dobbiamo ancora aspettare

cop 32 2024È proprio così: dobbiamo ancora aspettare. Comincio dal preambolo, ormai conosciuto ai più: in capo alle imprese è sorto l’obbligo di assicurarsi, entro il 31 dicembre prossimo, contro i danni derivanti da terremoti, alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni.

Questo, a grandi linee, quanto stabilito dalla Legge di Bilancio, che rimandava alla pubblicazione dei decreti attuativi tutti i dettagli che avrebbero sciolto i tanti dubbi che sono sorti nel tempo.

Il 31 dicembre si avvicina e vorrei provare a fare chiarezza sulla questione, ma ancora non è possibile. Come detto, dobbiamo ancora aspettare.

Si susseguono bozze di decreti che cambiano un po’ le carte in tavola: sembrano ridursi gli oneri per assicurati e compagnie, l’obbligo potrebbe non investire più le realtà minori, tra cui piccoli imprenditori, artigiani e imprese familiari e potrebbe esserci una deroga alla scadenza del 31 dicembre.

Sembra ci sia un grande impegno da parte delle Istituzioni ma la situazione non è ancora né definita né tantomeno chiara. Ci sono tanti «sembra» ma nessuna certezza.

Sappiamo di colleghi che, forse persuasi da qualche intermediario assicurativo, sottoscrivono sul mercato polizze catastrofali, convinti così di aver assolto l’obbligo di legge.

Lo ribadisco: fare questo oggi non è possibile, per tutto quanto sopra esposto; perché non ci sono ancora le norme alle quali tutti i soggetti interessati, soprattutto le compagnie assicurative, dovranno adeguarsi.

Assicurarsi sugli eventi catastrofali è una scelta saggia. Ma farlo ora, con quello che vi propone il mercato assicurativo, non vi assolve dagli obblighi di legge.

Qualche mese fa Ecomap ci ha informati che avrebbe monitorato la situazione, l’avrebbe studiata e ci avrebbe offerto una soluzione. Se questo ancora non è avvenuto è perché non è possibile proporvi ancora nulla di aderente alle normative.

Seguiamo quindi Ecomap, perché quando il quadro normativo sarà completo, avrà la soluzione più giusta per noi tabaccai.

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                              Mario Antonelli

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