Pensioni: mettiamo il futuro nelle nostre mani
41,25,67... no, non sto dando i numeri, leggevo solo quelli legati al nostro futuro pensionistico.
Molto amaramente penso che avere una buona pensione sarà davvero come vincere a tombola.
Siamo tutti consapevoli delle difficoltà che minano il nostro sistema pensionistico e la sua insostenibilità nel medio periodo. Le Istituzioni lanciano segnali chiari e le proiezioni sono ancora meno incoraggianti. Il futuro che abbiamo di fronte è cupo: i contributi versati dai lavoratori non saranno sufficienti a coprire i costi di un numero sempre maggiore di pensionati.
Se vogliamo assicurare un futuro alle nuove generazioni non c’è altra via che allungare la vita lavorativa e vedere ridotte le nostre pensioni.
Il problema non riguarderà solo le nuove generazioni, ma anche coloro che vedono il traguardo pensionistico non troppo lontano.
Sistema contributivo, sistema retributivo, anni di contribuzione, età lavorativa: riforme e discussioni sono sempre più frequenti e le soluzioni sempre più onerose.
Abbiamo tutti sentito parlare di quota 100, ora si parla di quota 103 o di quota 41. Sono tante le ipotesi allo studio che puntano a trovare una soluzione tampone. Non entro nel merito delle scelte, perché non mi spetta e perché obiettivamente è un tema molto, molto complesso.
Quello che sento però di dover fare è suggerire il piano B.
Sono anni ormai che ne parliamo: la previdenza complementare è una soluzione davvero molto intelligente per chi ha la prontezza di capire che bisogna pensare al domani; perché, quando il «domani» sarà diventato l’«oggi», non ci sarà più tempo per prendere provvedimenti.
Lo strumento di previdenza complementare è una soluzione suggerita e «tutelata» dallo Stato: è un sistema sicuro di accantonamento dei propri risparmi, ma anche ricco di importanti agevolazioni normative e fiscali.
Sono proprio questi aspetti a rendere il percorso di costruzione della propria pensione di scorta molto più facile di quello che si possa pensare.
Non entro nel tecnico ma vi invito caldamente ad informarvi.
Nel 2017 Ecomap e FIT hanno finalizzato, con una importante Compagnia Assicurativa, un accordo di categoria che ha istituito un piano pensionistico complementare dedicato esclusivamente a noi tabaccai.
Oggi quel fondo conta quasi 2mila iscritti e versamenti per milioni di euro, numeri che rendono questo fondo tra i più corposi tra le categorie lavorative.
È sicuramente tanto ma non è abbastanza, perché il problema, anche se lo vedete lontano, è davvero concreto.
Abbiamo Ecomap pronta a darci tutto il supporto e l’assistenza di cui avremo bisogno: informiamoci e non perdiamo tempo; altrimenti, nonostante i nostri sforzi, affidiamo la nostra vecchiaia e il nostro meritato riposo, nelle mani e nelle decisioni di altri, in un futuro sempre più incerto.
Siamo previdenti, costruiamocelo da soli.
Mario Antonelli