L'Europa al voto

È iniziato il conto alla rovescia tra le forze politiche per chiudere le liste in vista delle prossime elezioni europee di giugno. Questa scadenza elettorale per noi è particolarmente importante perché il nuovo Parlamento europeo sarà chiamato a legiferare sul nostro settore con due direttive: quella sui prodotti del tabacco e prodotti alternativi e quella sulla relativa fiscalità.

Nella legislatura che volge al termine, complice anche l’emergenza sanitaria pandemica ed altre priorità di carattere economico, il dibattito sui temi legati alla regolamentazione dei prodotti del tabacco e dei prodotti di nuova generazione, anche dal punto di vista fiscale, non ha portato ad una posizione ben definita e collegiale dell’organo parlamentare europeo, anche nel confronto con la Commissione, spesso fautrice di spinte, per così dire «talebane», che vanno a braccetto con quelle di non pochi esponenti dell’OMS.

La competizione elettorale, quindi, sarà per noi l’occasione per invocare a gran voce il mantenimento di un atteggiamento equilibrato nella regolamentazione di un settore tanto delicato quanto importante per la tutela della salute pubblica e degli interessi finanziari dell’Unione europea.

La lotta al mercato illecito, specialmente on line, deve essere al centro dell’azione parlamentare, a Strasburgo e Bruxelles, così come una concreta attuazione di politiche che favoriscano lo sviluppo di prodotti a potenziale rischio ridotto, senza ascol­tare le sirene che sussurrano incrementi folli della pressione fiscale sui prodotti del tabacco e di nuova generazione per ridurre la percentuale di fumatori.

Per aver dato ascolto al canto di quelle sirene la Francia sta pagando un prezzo altissimo: contrabbando al 32% e quasi la metà del mercato illegale europeo che si svolge in maniera ben radicata in questa sola nazione. Senza una sostanziale riduzione dei fumatori e con tonnellate di prodotti pericolosi per la salute che invadono il mercato transalpino.

Buonsenso ed equilibrio dovranno essere i vessilli dei nostri prossimi eurodeputati. Se sapranno piantarli bene nell’emiciclo di Bruxelles ed in quello di Strasburgo ne avranno tutti grandi benefici: operatori del comparto, Istituzioni e, soprattutto, i cittadini.

                                                  Mario Antonelli