Mercato minacciato dal digitale: l’appello della filiera

Un giovane studente diciottenne in provincia di Roma viene fermato dai Carabinieri alla guida della sua auto in un posto di controllo; nel bagagliaio i militari trovano uno scatolone pieno zeppo di sigarette elettroniche di illecita provenienza, acquistate su internet. Il giovanotto le rivendeva poi ai suoi coetanei, a scuola, al doppio del prezzo di acquisto. In Brianza la Guardia di Finanza sequestra ad un venditore on line non autorizzato 12 tonnellate di sigarette elettroniche illegali, contenenti quantitativi di nicotina superiori di tre-quattro volte la soglia massima fissata dalla legge e piene di metalli pesanti come piombo, cadmio, arsenico, zinco e nichel.

Queste sono solo due tra le notizie più recenti che dimostrano come il digitale sia ormai la nuova frontiera del contrabbando e della contraffazione, il terreno di scontro che impegnerà sempre di più le autorità di vigilanza e controllo. Ma la lotta è impari. Non si può pensare seriamente che i nostri Finanzieri e Doganieri, seppur professionalmente eccellenti, possano dissipare all’infinito risorse ed energie per vagliare tutto ciò che transita dal canale on line. Sarebbe come pensare di travasare il mare in una buca, raccogliendo l’acqua con una conchiglia, come raccontava Sant’Agostino per spiegare l’insondabile mistero trinitario.

Nel nostro caso però di misterioso c’è poco.

Grazie al recentissimo studio sul fenomeno dell’illegalità nel mercato dei prodotti da fumo e da inalazione, svolto da Logista Italia in collaborazione con Ipsos, abbiamo dei dati che ci restituiscono la fotografia e la dimensione di un fenomeno pericoloso, non solo, ovviamente, per le nostre tasche e per le casse dello Stato, quanto per la salute pubblica e per la tutela dei minori.

I dati, che leggerete in un ampio articolo nel prossimo numero, non fanno altro che confermare l’urgenza di intervenire con rigore per chiudere i rubinetti digitali di rifornimento del mercato nero.

La presentazione dello Studio Logista-Ipsos, presso la Sala degli Atti Parlamentari del Senato, con il Vicepresidente di Logista, il dr. Rella e con autorevoli esponenti del Parlamento, dell’Agenzia Dogane e Monopoli e della Guardia di Finanza, è stata l’occasione per lanciare un accorato appello di tutto il comparto affinché il Governo intervenga urgentemente, con l’atteso decreto, per rendere operativo il divieto di vendita on line delle sigarette elettroniche con nicotina, stabilito alcuni mesi fa dalla Legge Delega Fiscale.

Anch’io mi sono unito con forza a questo appello per evidenziare lo stato di sofferenza della nostra categoria che subisce, insieme a tutto il comparto, un gravissimo nocumento economico, a fronte di crescenti oneri e responsabilità che assumiamo di buon grado per assicurare la legalità e qualità dei prodotti che commercializziamo.

Attendere ancora significa lasciare che il fenomeno attecchisca con radici più profonde, quindi più difficili da estirpare.

Così come appare altrettanto necessario, dati alla mano, che il legislatore rifletta con maggior attenzione sullo sviluppo di un mercato senza controllo di prodotti da «collezione» che subiscono poi mirabili processi di combustione. Sarebbe opportuno, per il loro stesso bene, evitare che i nostri giovani sostituiscano agevolmente la collezione di farfalle con quella di infiorescenze (fumabili) per far colpo su una conquista d’amore.

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         Mario Antonelli