Lotteria Italia: cogliere l’opportunità
Tempo fa un amico, anch’esso tabaccaio, tra una chiacchierata e l’altra mi confidò candidamente il suo singolare «stratagemma» per incrementare le vendite dei biglietti della Lotteria Italia.
Il mio amico Gino, infatti, non si affaticava nel promuovere apertamente la vendita dei tagliandi, bensì era solito tenere i biglietti della Lotteria Italia ben in vista all’interno del taschino della camicia, stimolando in tal modo la curiosità di chi si approssimava alla cassa per comprare altro.
Tra un pacchetto di sigarette ed una giocata al Lotto, la curiosità dei clienti si trasformava spesso e volentieri in acquisto.
Questo semplice espediente gli consentì, da un anno all’altro, di triplicare le vendite dei biglietti della Lotteria Italia.
Mi piace raccontare questo aneddoto, perché credo riassuma brevemente la saggezza di molti colleghi che, con molto buonsenso ed un pizzico di scaltrezza, riescono ad adattarsi egregiamente alle situazioni. Di come molti di noi riescano a trasformare in opportunità quelli che, ad una prima sommaria analisi, possono essere percepiti come problemi.
La Lotteria Italia è uno di questi. Alcuni colleghi, infatti, ancora non riescono a digerire il fatto di dover obbligatoriamente effettuare la vendita dei biglietti della Lotteria Italia, così come esplicitamente sancito dal Capitolato d’Oneri sottoscritto con l’Agenzia.
Invero, alcuni di loro – pochi per fortuna – non ci hanno nemmeno provato o magari, per semplice partito preso, hanno deciso che comunque non lo faranno. A prescindere.
Ovviamente non posso condividere un tale avviso. Noi rappresentiamo la rete delle Stato e, come tale, abbiamo firmato un impegno con l’Amministrazione Finanziaria dal quale non possiamo sottrarci. Senza considerare che rispettare l’obbligo, oltre che un dovere, consente alla categoria di mantenere inalterato il ruolo assunto con impegno e fatica.
Oltretutto, si tratta di dover acquistare biglietti che, nella peggiore delle ipotesi, possono essere venduti nell’arco di alcuni mesi. Con un minimo di esperienza ed un briciolo di buona volontà, sono certo che ciascuno di noi è in grado di raggiungere un tale traguardo.
Magari non diventeremo ricchi e forse neppure bravi come Gino, ma di sicuro avremo fatto il nostro dovere e chissà, trasformato il problema in opportunità.
Mario Antonelli