CEDT costruisce ponti, non muri

Come promesso, in questo numero troverà ampio spazio il resoconto dei due giorni di intensi lavori dell’Assemblea CEDT e del Forum dei tabaccai europei, svoltisi agli inizi del mese di febbraio.

Sfogliando le pagine dello «Speciale Europa», riflettevo che il prossimo anno la CEDT festeggerà i suoi primi sessant’anni di attività, ma di sicuro non li dimostra.

Si tratta di un traguardo importante, soprattutto per noi della FIT che ne siamo tra i soci fondatori e che abbiamo sempre creduto nel progetto di unire tutte le organizzazioni europee dei tabaccai, inizialmente per difendere meglio l’esclusiva di vendita anche a Bruxelles e poi per migliorare la redditività ed il lavoro dei nostri associati.

Il primo obiettivo è stato raggiunto. Abbiamo difeso l’esclusiva con le unghie e con i denti, al punto che ormai nessuna fra le Istituzioni europee pensa di metterla in discussione. Sul secondo c’è ancora da fare, ma dei passi nella giusta direzione sono stati compiuti.

Forse non abbiamo scritto e parlato ancora abbastanza di questa nostra Confederazione Europea che sta lavorando tanto e bene, al punto che desiderano farne parte anche altre organizzazioni di dettaglianti del tabacco di Paesi non (ancora) a vocazione «monopolista» sulla vendita.

E noi siamo ben lieti di «allargare la famiglia», cercando ciò che ci accomuna e non ciò che ci separa, senza sconfessare i nostri princìpi fondanti.

Perché il nostro obiettivo è costruire ponti, non erigere muri.

Una prospettiva che sarebbe meraviglioso fosse adottata da chi in questo momento nel nostro Continente affida la risoluzione dei problemi ai missili ed ai carri armati...

                                                                             Giovanni Risso