Filtri e cartine: semplici regole da rispettare

Dopo due anni dall’entrata in vigore della legge, ancora ci segnalano piattaforme di market on line che vendono filtri e cartine, focolai di illegalità che Agenzia Accise, Dogane e Monopoli e Guardia di Finanza intervengono a spegnere prontamente.

Eppure, ormai anche le pietre sanno che cartine e filtri sono accessori ai tabacchi da fumo soggetti ad imposta di consumo ed acquistabili solo presso i rivenditori autorizzati alla vendita dei generi di monopolio.

Questa esclusiva, da noi tanto invocata ed ottenuta con grande impegno in sede istituzionale, comporta ovviamente il rispetto delle modalità distributive disposte dal legislatore, come avviene per i prodotti del tabacco e per quelli di nuova generazione.

Nulla di complicato, lo abbiamo scritto più volte. Nelle nostre tabaccherie si possono vendere soltanto filtri e cartine iscritti nelle tabelle di commercializzazione e forniti dai soggetti espressamente autorizzati dall’Agenzia Accise, Dogane e Monopoli (ADM). L’Agenzia pubblica nel suo sito web sia le tabelle di commercializzazione che l’elenco dei soggetti autorizzati, aggiornando costantemente i relativi file.

Nulla di complicato, appunto. Specialmente per noi tabaccai.

Diventa invece complicato deviare da questo semplice schema distributivo, che garantisce legalità e controlli sui prodotti venduti.

Infatti, per la vendita di cartine e filtri non inseriti nelle tabelle di commercializzazione si rischiano le sanzioni previste per il contrabbando di tabacchi; se invece questi prodotti vengono forniti ai tabaccai da soggetti non autorizzati e censiti da ADM si è soggetti a sanzioni per vendita illecita, come per i tabacchi.

Le cose poi si complicano ancor di più perché, in entrambi i casi, si rischia la chiusura dell’esercizio e persino la revoca della concessione.

Il gioco non vale proprio la candela, anzi la cartina!

Mentre vale sempre la pena restare semplici, semplici e responsabili.

In questo modo diamo valore alle nostre licenze e al nostro lavoro.

                                                                                                                                       Giovanni Risso