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Moneta elettronica: la tela di Penelope

cop 01 2022Quello della moneta elettronica è un argomento che richiama la famosa «tela di Penelope», tessuta di giorno e disfatta di notte.

Sì, perché a distanza di un anno dal famoso ordine del giorno dell’on. Vitiello, approvato dalla Camera dei Deputati ed accolto dal Governo, la categoria attende ancora l’emanazione di un provvedimento che renda facoltativa e non obbligatoria l’accettazione di pagamenti digitali per beni o servizi retribuiti ad aggio o margine fisso.

Come la tela di Penelope, ad improvvisi slanci in avanti e proclami pubblici dei rappresentanti istituzionali a sostegno della nostra istanza hanno fatto seguito lunghi periodi di silenzi ed inazioni.

Certo, la pandemia in atto sottrae energie e tempo al politico ed al legislatore per temi legati alla sanità ed all’economia, ma anche la nostra categoria ha diritto di chiedere ed ottenere un po’ di attenzione su un tema tanto problematico che, per inciso, ha notevoli risvolti su una rete di 56.000 piccole imprese familiari.

Per tutta risposta, nelle scorse settimane abbiamo assistito all’accoglimento di emendamenti che fissano l’importo della sanzione per la mancata accettazione dei pagamenti con moneta elettronica, fino ad ora mai determinato, mentre si registra una diffusa timidezza sull’intervenire a favore di incrementi dei crediti di imposta o di riduzione degli oneri per gli esercenti che accettano tali forme di pagamento.

Questa timidezza ci pare fuori luogo, perché, come ebbi a scrivere qualche mese fa, mutuando le parole del Premier Draghi, per lo Stato è «tempo di dare, non di ricevere».

Allora, mettendo da parte ogni timidezza e remora, chiediamo nuovamente al Governo di onorare l’impegno assunto un anno fa, con serenità, ben sapendo che ogni transazione relativa a beni o servizi retribuiti ad aggio o margine fisso non potrà mai essere oggetto di elusione.

Intanto, abbiamo incassato un primo importante risultato: il differimento di un anno dell’entrata in vigore della norma sulla sanzione per mancata accettazione del pagamento con moneta elettronica.

Non più quindi dal 1 gennaio scorso bensì dal 1 gennaio 2023: utilizzeremo questo anno «sabbatico» per tornare alla carica con le nostre richieste.

Siamo favorevoli alla diffusione della moneta elettronica, anche per contrastare la criminalità predatoria nei nostri esercizi, ma non chiedeteci di cantare e portare la croce.

 

                                                                                                                                             Giovanni Risso

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