Contrabbando: effetto pandemia

Nei giorni scorsi, una notizia in particolare, tra quelle che leggo quotidianamente di buon’ora, mi ha incuriosito.

Secondo un recente studio, nel 2020 il contrabbando di sigarette in Italia è rallentato al punto da far registrare il dato più basso degli ultimi anni. Tanto che, sempre stando allo studio, certamente qualificato, il numero di sigarette illecite nel nostro Paese, passa da 5,5 a 3,9 ogni 100. Un mercato illegale che però – e non è particolare di poco conto – causa ancora allo Stato una perdita di circa 800 milioni di euro all’anno.

Fin qui hanno parlato i numeri che, proprio perché tali, non lasciano spazio ad interpretazioni. Eppure, anche nell’incontrovertibilità del dato, prima di rallegrarsi della notizia, ci sono altri aspetti da tenere in considerazione.

Uno su tutti: la pandemia e le conseguenti restrizioni sanitarie che, insieme agli attenti controlli delle Forze dell’Ordine, hanno comportato un freno anche ad altre attività criminali, dai furti, alle rapine, allo spaccio.

Come dire, che il contrabbando sia diminuito è una buona notizia ma, prima di gioire, meglio attendere la conferma del dato e continuare a tenere alta l’attenzione sul fenomeno. Controllo del territorio e del web, nuova frontiera del mercato illecito del tabacco, devono continuare ad essere al centro dell’attività delle Forze dell’Ordine, cui sempre va il nostro grazie per il loro lavoro.

Prima di chiudere queste chiacchiere settimanali fra noi colleghi vi segnalo, nell’ambito dei colloqui avviati con le principali banche italiane, la sottoscrizione dell’accordo tra la Federazione ed il Monte dei Paschi di Siena.

Nelle pagine che seguono, ognuno di voi avrà modo di approfondire l’offerta che MPS ha tagliato a misura della nostra categoria e valutare se rispondente alle proprie specifiche necessità.

                                                                                        Giovanni Risso