Sopravvivere
Nei giorni scorsi, nuovamente a distanza e grazie alla tecnologia, i Presidenti Provinciali, il Comitato Esecutivo ed io ci siamo riuniti in un incontro informale da me voluto per fare il punto su un anno di lavoro.
Un anno vissuto da chiunque sul filo del rasoio e sul quale, parlando genericamente, c’è poco da aggiungere.
Scendendo nel particolare, però, qualcosa da dire c’è, soprattutto per mettere nella giusta luce ciò che è stato fatto e che, dato il perdurare della penombra che continua ad avvolgerci, rischia di rimanere non visto.
La pandemia resta e con essa le preoccupazioni derivanti da un’economia in estrema difficoltà e da interi settori, tra cui quello del commercio, letteralmente in ginocchio.
Una catastrofe confermata dall’Istat ma che, al di là dei dati numerici, noi tabaccai, così radicati sul territorio, possiamo certificare con la semplice osservazione personale.
Eppure, in questo scenario apocalittico, pur nella consapevolezza che molti di noi stanno affrontando moltissime difficoltà, possiamo ritenerci quanto meno una categoria che ha saputo reagire e che lo sta facendo anche in virtù di una rete la cui forza è stata costruita con molta pazienza ed altrettanta sapienza, mattone dopo mattone, nel corso degli anni.
Grazie a questa rete e alla nostra capacità di dimostrarci, non solo dichiararci, al servizio dello Stato e del cittadino, anche durante mesi a dir poco terribili e sfavorevoli, stiamo cercando di sopravvivere.
Pur nella bufera, grazie alla distribuzione delle mascherine, al differimento di alcuni pagamenti, al fondo di solidarietà, costituito in collaborazione con Ecomap, a favore dei tabaccai contagiati e delle famiglie dei deceduti a causa del virus, stiamo riuscendo, in qualche modo, a dominare la mareggiata.
Molto resta ancora da fare.
Mi riferisco al cashback di Stato, ai pagamenti elettronici ed a tutte le questioni ad essi collegate, che ho approfondito nella mia relazione, pubblicata integralmente nel prossimo numero del nostro giornale.
Fuori da ogni retorica, più di ogni altra cosa, è importante la salute.
Per questo abbiamo richiesto a tutte le Istituzioni competenti di inserire la nostra categoria fra quelle prioritarie nella campagna di vaccinazione nazionale.
Spero di darvi presto notizie incoraggianti.
Giovanni Risso