Governo nuovo e moneta elettronica. Parliamone

La categoria sul tema dei pagamenti digitali ormai ha i nervi scoperti, e non si può darle torto.

Il livello di insofferenza di tanti colleghi cresce ogni giorno ed è comprensibile perché il demone della ludopatia della Lotteria degli scontrini e del cashback si è impossessato di molti clienti, che entrano in tabaccheria sventolando il bancomat o la carta di credito come fosse un trofeo di guerra o una medaglia al valore.

Quella che dovrebbero dare ad ognuno di noi per la pazienza con cui cerchiamo di spiegare i problemi che abbiamo nell’accettare i pagamenti con moneta elettronica per molti dei beni e servizi che forniamo.

Vorrei però sfruttare questo spazio a mia disposizione per invitare tutti alla calma. Agitarsi non serve a nulla. Trovare poi soluzioni alternative, in perfetto stile «furbetti del quartierino», attira solo attenzioni mediatiche di cui certo nessuno di noi ha bisogno per risolvere il problema.

Intanto il nuovo Governo si è appena insediato ed ha certamente molto lavoro da fare, in condizioni davvero difficili.

Al Premier Draghi, figura autorevole e di grandissimo valore, ovviamente non abbiamo consigli da dare. Gli chiediamo solo di considerare la nostra rete a disposizione per ogni iniziativa volta alla ripresa economica e sociale del Paese. Però, per correre alla velocità che serve per recuperare il tempo perduto, non possiamo continuare a sobbarcarci pesanti fardelli come quelli legati alle commissioni sui pagamenti digitali.

Il Presidente Draghi, uomo che conosce i meccanismi bancari e finanziari come pochi al mondo, non ha bisogno di tante spiegazioni. Noi ci siamo, le nostre proposte sono alla luce del sole. Non siamo un problema, saremo la soluzione.

Professor Draghi, ci metta alla prova e vedrà.

                                 Giovanni Risso