Attenzione alle offerte di gioco illegali!
Il blocco del gioco legale non può durare per sempre, pena un’impennata delle reti illegali e della criminalità organizzata.
Non ci ha girato molto attorno Federico Cafiero De Raho, il Capo dell’Antimafia, in un’intervista che ha rilasciato di recente a «L’Espresso»: le cronache giudiziarie e delle Forze dell’Ordine descrivono da sempre un collegamento diretto tra gioco illegale e mafie, collegamento che può essere spezzato solo incrementando il gioco legale e monitorando puntualmente la filiera.
Da parte nostra, non possiamo che condividere e rilanciare tali parole, dalla prima all’ultima. Anche perché sono davvero coerenti a quanto noi stessi diciamo ormai da tempo immemore. Ma se dietro le nostre preoccupazioni prima c’erano essenzialmente solo le politiche proibizionistiche di Regioni e Comuni, a maggior ragione oggi, con il blocco di apparecchi e scommesse disposto come misura di prevenzione anti-Covid, il problema è ancor più attuale.
Non a caso, nelle ultime settimane e su tutto il territorio nazionale, abbiamo assistito a un moltiplicarsi di offerte commerciali di dubbia provenienza e dall’ancor più dubbio oggetto, per usare un eufemismo.
Su questo non si transige: i totem, a prescindere da come vengano chiamati, erano e restano illegali. Ma non solo totem: qualsiasi scorciatoia per aggirare il blocco delle scommesse su rete fisica può comportare il reato gravissimo di raccolta abusiva di gioco, così come violazione della normativa antiriciclaggio, reati che portano dritti alla revoca immediata della licenza stessa.
Oltre tutto, cedere a tali offerte mina anche il rapporto con i concessionari: i contratti dei provider autorizzati sottoscritti dalla rete legale vietano espressamente qualsiasi condotta irregolare, tra cui in primis, l’adesione ad altre offerte commerciali illegali e prevedono l’applicazione di pesantissime penali e la stessa risoluzione del contratto.
Risoluzione che può intervenire anche qualora si effettuino ricariche di conti gioco legali se in violazione delle clausole di esclusiva con il proprio provider.
Insomma, prestiamo sempre la massima attenzione. Rischiare il lavoro di una vita per inseguire qualche euro facile, è davvero una follia.
La categoria, come ha sempre fatto, deve restare anche stavolta nella strada della legalità!
Giovanni Risso