4 maggio: pronti, partenza... via?
Quando si parla di ripartenza, nell’immaginario di tutti gli italiani, prendono forma riunioni su riunioni di Ministri e tecnici, comitati di esperti (il Governo ne ha nominati qualche centinaio) tutti concentrati a trovare soluzioni per rimettere in moto la macchina economica italiana.
Nell’immaginario di noi tabaccai che siamo sempre rimasti aperti, salvo cause di forza maggiore o scelte personali, quando si parla di ripartenza con il pensiero andiamo subito alle nostre ricevitorie vuote, nonché a un maggior numero di clienti che possa rimpinguare le nostre provate casse.
Ebbene un segnale importante arriva dall’ADM che ha accolto le istanze a più riprese avanzate dalla Federazione alla stessa Agenzia, ma anche al competente Ministro Gualtieri e al Presidente del Comitato degli Esperti, Colao.
Se dal 4 maggio potremmo raccogliere «SuperEnalotto», «SuperStar», «SiVinceTutto SuperEnalotto», «Eurojackpot», «Lotto tradizionale» nonché le scommesse che implicano la certificazione da parte del personale dell’Agenzia, già dal 27 aprile possiamo nuovamente raccogliere «10eLotto», «Millionday», «Winforlife» e «Winforlife Vincicasa», fermo restando in ogni caso l’obbligo di spegnimento dei monitor e dei televisori.
Infine dall’11 maggio potremmo riaccendere le AWP e raccogliere le restanti scommesse, ivi comprese quelle su eventi simulati.
Certo tra sospensione degli eventi sportivi e video spenti, c’è da scommettere che si scommetterà poco!
Registriamo con soddisfazione però che il comparto del gioco sta ripartendo. Arriveranno anche tempi migliori se tutti ci mostreremo responsabili e rispetteremo le indicazioni anti assembramento.
A tal proposito, tuttavia, perplessità non da poco desta l’ipotesi paventata da più parti di consentire negli esercizi fino a 40 metri quadri la presenza di un solo addetto alla vendita e di un solo cliente. Considerato che prescrizioni così rigide non sono state imposte neanche in piena emergenza ai pochi esercizi che hanno continuato ad operare, rischiamo che la ripartenza sia peggio dello stop.
Una maggiore suddivisione in classi in base agli spazi di vendita, partendo magari dai 20 metri quadri anziché 40, consentirebbe infatti di recuperare qualche cliente e qualche posto di lavoro, perché ripartire significa anche legiferare tenendo bene a mente la realtà su cui si impatta con le norme.
Abbiamo già rappresentato a chi è chiamato a decidere per il futuro del Paese e per il futuro della nostra categoria questi nostri timori. Speriamo di potervi presto comunicare altre buone nuove.
Giovanni Risso