Giochi: premiato il lavoro di FIT e STS

Dallo scorso 10 febbraio, il clima all’interno della nostra compagine sindacale è di grande soddisfazione per l’importante risultato raggiunto in Campania e in Basilicata grazie al lavoro assiduo dei nostri rappresentanti che hanno instaurato un dialogo fruttuoso con i componenti dei rispettivi Consigli Regionali.

Così, grazie alla perseveranza dei rappresentanti FIT-STS da una parte e alla lungimiranza dei referenti politici dall’altra, ora esistono due normative sulla prevenzione dei disturbi di gioco patologico che vanno nella giusta direzione.

La Campania ha introdotto il «distanziometro» (250 metri da luoghi sensibili) esentando espressamente le tabaccherie da qualsiasi vincolo di distanza, anche in caso di trasferimento.

La Basilicata ha stabilito che il divieto di installazione degli apparecchi in locali sotto distanti (introdotto nel 2014) non si applica alle autorizzazioni rilasciate precedentemente con la conseguenza che l’ordine di rimozione scattato a suo tempo anche per le tabaccherie è venuto meno.

La ratio sottostante a entrambe queste nuove disposizioni è quella di tutelare la salute pubblica salvaguardando contestualmente le attività di offerta legale di gioco. Si tratta di una formula che, oggi, non può essere considerata impossibile o inefficace come è stato negli anni passati.

Se, quando la Provincia Autonoma di Bolzano ha emanato per la prima volta norme di carattere espulsivo dell’offerta legale di gioco non se ne conoscevano gli effetti controproducenti, adesso questi sono evidenti.

Malgrado ciò, numerosi enti locali continuano a percorrere la strada del proibizionismo, dimostrando di non avere la lungimiranza dei legislatori campani e lucani. Senza dimenticare il legislatore calabrese, primo a riconoscere da subito il valore, anche sociale, della rete di raccolta legale.

Che essi siano da esempio per tutti, sia per chi ha già una normativa in materia di gioco d’azzardo patologico, sia per coloro che si accingono a emanarla sia, soprattutto, per il Governo e per l’auspicata legge nazionale.

                                     Giovanni Risso