La FIT protesta: l’aggio è salvo!
Siamo alle solite. Ogniqualvolta c’è da fare cassa, gioco e tabacco sono sempre nel centro del mirino.
Non c’è manovra in cui non ci si ritrovi a discutere di come recuperare risorse dal nostro settore, stretto in una morsa che rischia di diventare fatale.
Da una parte, infatti, gioco e tabacco sono costantemente vituperati, spesso e volentieri in nome di un’emergenza che, pur sventolata ai quattro venti, non sempre appare suffragata da dati oggettivi; dall’altra, non si perde occasione per inserire, in questo o quel decreto, misure che, nostro malgrado, ci vedono negativamente protagonisti.
Così, in perfetta sintonia con la tendenza degli ultimi anni, anche nel decreto fiscale e nella legge di bilancio sono in discussione nuovi tagli alle nostre principali fonti di reddito.
Conoscendo bene il leitmotiv che accompagna ogni provvedimento finanziario, siamo rimasti vigili e con occhi ben aperti pronti a schivare sgraditi colpi di coda.
Non a caso, tra i tanti emendamenti presentati in questi giorni, ne abbiamo intercettato uno con il quale veniva paventata l’ipotesi di ridurre l’aggio sul Lotto e Gratta e Vinci dall’attuale 8 al 6,9%.
Ci siamo subito messi al lavoro per scongiurare le nefaste conseguenze della misura e, oltre allo stupore generale destato dalla proposta, sono rimasto letteralmente stupito nel leggere che tali giochi «ad oggi non sono stati mai chiamati a contribuire in nessuna misura al risanamento delle finanze pubbliche» e che si tratta di «un prelievo di solo 1,1%».
Non si dimentichi, infatti, che non solo Lotto e Gratta e Vinci hanno già subito in passato una riduzione di aggio dal 10 all’8%, contribuendo significativamente al sostentamento del gettito, ma che ridurlo di oltre un punto percentuale significherebbe chiedere alla categoria di rinunciare, in un sol colpo, a circa il 15% del proprio compenso!
Molte delle nostre imprese familiari non reggerebbero l’urto di un tale salasso, come del resto accadrebbe a qualsiasi altra impresa che operi onestamente sul mercato.
Fortunatamente è stato recepito il grido di appello lanciato dalla nostra Federazione e l’emendamento sulla riduzione dell’aggio è stato ritirato, scongiurando così la decurtazione del compenso su due giochi che rappresentano linfa vitale per tutti noi tabaccai.
Giovanni Risso