Vince chi guarda lontano
Si è appena concluso, a Roma, il convegno «I tabaccai: sempre più rete sociale». Una grande occasione di incontro e confronto, a cui hanno partecipato i rappresentanti sindacali di tutta Italia e al termine della quale ho deciso di scrivere subito, a caldo, queste mie riflessioni settimanali.
Si è trattato infatti di un convegno di fondamentale importanza, in cui è stato ribadito che è necessario, anche per una rete come la nostra, da tutti riconosciuta come la più vasta ed importante del nostro Paese, evolversi e puntare dritto al futuro senza indecisioni.
Così come è necessario che ogni tabaccaio sia attento e lungimirante nelle sue scelte imprenditoriali.
Ed è proprio per questo scopo che ho voluto riunire a Roma i rappresentanti sindacali del territorio: per far capire che solo chi saprà guardare oltre i piccoli margini e la complessità del lavoro, potrà mantenersi competitivo ed assicurare alla propria tabaccheria la giusta redditività.
Da parte nostra, da parte della FIT, l’impegno è stato costante ed ha prodotto il risultato auspicato. Grazie alla collaborazione di LIS, Poste Italiane e Logista, ci è stata presentata, nel corso del convegno, un’offerta che non fosse soltanto la più completa, ma anche quella più rispondente alle esigenze della nostra categoria.
Un’offerta quantitativamente e qualitativamente valida, sia per noi tabaccai che per i nostri clienti, che spazia dall’accettazione della moneta elettronica agli obblighi fiscali, dalla gestione del magazzino alle funzionalità di cassa.
Chi era presente a Roma saprà certamente riportare ad ognuno di voi l’eccezionalità della proposta e altrettanto sicuramente questo giornale le dedicherà ampio spazio nei prossimi numeri.
Parimenti, non mancheranno le occasioni d’incontro nelle sedi dei Sindacati Provinciali, cui vi invito fin da adesso a partecipare per poterne apprezzare nel dettaglio la validità.
Una cosa però è certa: per vedere il futuro bisogna saper guardare lontano, nel proprio interesse e nell’interesse di tutta la categoria.
Accettiamo la sfida.
Giovanni Risso