Le persone prima dei numeri
Anche quest’anno l’Agenzia Dogane e Monopoli ha pubblicato il Libro Blu che descrive accuratamente tutte le sue attività relative al 2018, con particolare attenzione al settore dei tabacchi lavorati e del gioco legale con vincite in denaro.
Dando uno sguardo ai dati sui giochi, si nota subito come il fatturato generale abbia subito una flessione negli ultimi tre anni, mentre la spesa dei giocatori e le entrate erariali rimangono sostanzialmente invariate.
Si tratta ovviamente di dati ufficiali.
Non è certo un caso che, ad ogni Legge di Stabilità, tutti i Governi abbiano attinto nuovo denaro dal settore, potendo contare su numeri precisi e affidabili da riportare nel Bilancio dello Stato.
Eppure, non passa giorno che una parte della politica nazionale e di quella locale discutano provvedimenti per limitare o espellere il gioco dai territori, riportando numeri ricavati da studi artigianali o stime ipotetiche che non rispecchiano la realtà.
L’idea per cui, se i dati ufficiali non concordano con la propria ideologia, debbano essere ignorati e sostituiti con altri più convenienti, è non solo irrazionale, ma anche pericolosa.
Un settore che impiega centinaia di migliaia di persone, porta all’Erario quasi 11 miliardi di euro ogni anno e viene utilizzato come un bancomat ad ogni legge finanziaria, non merita di essere valutato in base a numeri fantasiosi.
Dopodiché bisognerebbe anche pesare attentamente il valore di tutti quegli imprenditori, lavoratori e famiglie che giornalmente contribuiscono a mantenere un settore delicato nella legalità, investono denaro e salute in un’attività autorizzata dallo Stato e vengono pure tartassati nell’indifferenza generale.
I numeri sono importanti, ma le persone, che quei numeri li fanno, lo sono molto di più...
Giovanni Risso