Tutti in piazza

La data è quella dell’8 maggio, il luogo è Roma, Piazza Bocca della Verità, i protagonisti saremo noi tabaccai.

Potrebbe sembrare uno dei tanti slogan utilizzati per lanciare la manifestazione, ma è molto di più.

È una vera e propria chiamata diretta a tutti, principalmente ai colleghi che come me non smettono mai di credere nella forza di una categoria che vuole mostrarsi unita nelle difficoltà.

Quando si scende in piazza è perché il bicchiere è colmo, la pazienza ormai esaurita ed è tempo di dire basta!

Le ragioni del malessere non ve le devo dire io, le conoscete voi meglio di me.

Lo Stato non ci ascolta, sembra averci abbandonato al nostro destino. Da una parte impone regole ed obblighi sempre più restrittivi per l’esercizio delle nostre funzioni, dall’altra si disinteressa di noi e dei nostri problemi.

Ci saremmo aspettati segnali positivi, non fosse altro che per il lavoro svolto quotidianamente e che, per quanto se ne possa discutere, ha un impatto pubblico e sociale di grande rilevanza.

Quello che vediamo non è certo un riconoscimento verso di noi, è invece un approccio quasi punitivo verso il nostro settore, quasi a voler creare condizioni utili ad eliminarci.

Gioco, tabacco, nuovi prodotti, contrabbando, tasse, sono tutti temi sui quali chiediamo un confronto con le Istituzioni, un confronto che diventa necessario per la nostra sopravvivenza.

L’8 maggio sarà il nostro giorno, sarà il giorno in cui siamo chiamati a manifestare le nostre difficoltà e il nostro disagio.

Lo faremo scendendo in piazza e con la partecipazione di tutti.

Lo faremo per la categoria, sia per chi ci sarà – e mi risulta che siano tantissimi – e sia per chi fisicamente non potrà esserci ma – sono certo – non mancherà di darci un segnale di partecipazione anche a distanza.

                                                                            Giovanni Risso