Contrabbando all’ombra del Vesuvio: il contrasto all’illecito riparte da Napoli
È molto raro che nella rassegna stampa quotidiana, puntualmente diramata dai miei collaboratori di buon mattino, non legga almeno una notizia di un ingente sequestro di sigarette di contrabbando.
Ed è altrettanto raro che i sequestri avvengano al di fuori della Campania e del territorio della provincia di Napoli.
Segno inequivocabile che la regione e, più in particolare, il capoluogo partenopeo sono divenuti degli snodi fondamentali per il mercato illecito dei prodotti del tabacco nel nostro Paese.
Inutile aggiungere che i primi a soffrire di questa grave, sleale concorrenza sono i nostri colleghi che operano all’ombra del Vesuvio e che subiscono giornalmente la tracotanza dei contrabbandieri con i loro «bancarielli» di bionde illegali, posizionati vicino alle loro tabaccherie o nelle vie più appetibili dal punto di vista commerciale.
Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane affrontano di petto e con straordinario impegno il fenomeno ma la loro determinazione non basta più.
Occorrono risorse e strategie nuove, adatte alle modalità con cui si manifesta il traffico di prodotti illeciti del tabacco, sempre più parcellizzato ed appannaggio di sodalizi criminali transnazionali che sfruttano le direttrici già utilizzate per il traffico di armi, droga e migranti.
Vogliamo perciò rispondere all’accorato appello dei colleghi napoletani che ci chiedono di non lasciarli soli in questa lotta all’illecito che li vede non spettatori ma protagonisti.
Da tempo, infatti, i nostri rappresentanti sindacali locali lavorano in stretta collaborazione con le Autorità di vigilanza e controllo per monitorare e mappare il fenomeno del contrabbando sul territorio. Con risultati apprezzabili.
Il 5 aprile scorso ci siamo trovati perciò a Napoli con loro e con autorevoli ospiti del mondo accademico, politico, istituzionale e delle Forze dell’Ordine per individuare insieme nuove linee di azione nel contrasto al contrabbando. Nel prossimo numero vi daremo conto di quanto emerso nel corso dell’evento.
Ancora una volta siamo in prima linea per difendere la rete legale dello Stato e la redditività delle nostre piccole imprese familiari.
Ancora una volta lo Stato può contare su di noi. Come sempre.
Giovanni Risso