Con Poste un’alleanza storica

Questa settimana desidero parlarvi dell’accordo fra la FIT e Poste Italiane e dei vantaggi che questo porterà alle tabaccherie.

Un’intesa, oserei dire storica, tra le due più importanti e capillari reti italiane – quella composta dalle nostre 48mila tabaccherie e quella degli oltre 12mila uffici postali – che assicurerà ai cittadini sempre più servizi, efficienza e professionalità.

Solo due chiacchiere tra amici, come si addice a questo nostro appuntamento settimanale – visto che nelle prossime pagine troverete, oltre ad un diffuso articolo sull’argomento, un’intervista all’Amministratore Delegato di Poste, Matteo Del Fante – ma vorrei che servissero a far comprendere a tutti l’importanza epocale di questo accordo.

Come effetto immediato, grazie alla collaborazione con Poste, nelle nostre tabaccherie si potranno ritirare i pacchi o consegnare i resi degli acquisti on line.

Un servizio di grande comodità per i cittadini, che avrà ricadute positive anche sulle nostre attività.

Come? Aumentando la «pedonabilità», il che, al di là del termine da addetti al marketing, nei fatti significa che, grazie ai pacchi da ritirare o rendere, persone che altrimenti non avrebbero avuto né occasione né motivi per venire in tabaccheria, diventeranno nostri clienti. E va da sé che più persone entrano in tabaccheria, più affari si fanno; più le persone sono soddisfatte del servizio da noi reso, più torneranno a trovarci.

Aumenteranno i clienti, aumenteranno le possibilità di affari, aumenterà la redditività, aumenterà la nostra funzione sociale.

Grazie all’intesa sottoscritta con Poste Italiane, le tabaccherie diventeranno un vero PuntoPoste-Tabaccaio, di cui la gestione dei pacchi sarà solo il primo dei servizi attivati.

Nel prossimo futuro, avremo anche alcuni servizi postali pensati a misura di tabaccaio come, ad esempio, le raccomandate.

Tutto si trasforma, ma anche in una realtà profondamente mutata, i tabaccai avranno importanza strategica nel mondo dei servizi al cittadino.

Solo cambiando, cresceremo.

                                                                                                                                                                                                             Giovanni Risso