Piemonte: si riparta dal dialogo!
La manifestazione che si è svolta il 18 settembre scorso a Torino, sotto il Palazzo del Consiglio Regionale, deve essere fonte di grande soddisfazione per noi. E questo non soltanto perché i tabaccai sono accorsi numerosissimi, facendo sentire con forza la nostra voce, ma anche perché segna la ripresa del dialogo con l’Amministrazione di Chiamparino.
Alla Delegazione dei manifestanti che è stata accolta in Regione, oltre ai rappresentanti delle sigle dei lavoratori, CGIL, CISL e UIL, era presente anche il Presidente Nazionale STS, l’amico Giorgio Pastorino, che si è fatto portavoce delle istanze dell’intera categoria.
E qui, lo ribadiamo chiaramente: la legge del Piemonte deve essere sospesa, almeno fino a quando il Governo non riordini il settore del gioco, impegno che peraltro ha assunto proprio con il Decreto Dignità.
Anche perché i distanziometri e la repressione non portano a nulla di buono.
Il proibizionismo alimenta il gioco illegale, abbandona i giocatori a se stessi, privandoli di una rete statale e controllata a cui rivolgersi e scaraventa sul lastrico migliaia di lavoratori che operano nel settore, condannando alla fame le loro famiglie.
È questo che vuole la Regione? Noi non lo crediamo. Ecco perché siamo tornati in piazza a Torino per la seconda volta.
Ci sono altri strumenti che possono essere utilizzati per prevenire il gioco patologico. Pensiamo alla formazione adeguata degli esercenti, sulla quale noi tabaccai siamo imbattibili, alle campagne informative presso i giovani, ad esempio nelle scuole o ancora alla tecnologia che consente di inserire limiti e blocchi sulle macchine.
Insomma, le soluzioni alternative esistono. La Regione deve solo rendersene conto e dimostrare un grande senso di responsabilità cambiando rotta. E ci aspettiamo che la manifestazione e l’incontro del 18 settembre, portino proprio a questo. Ma una cosa è certa, se così non fosse non ci arrenderemo. Continueremo a lottare per difendere gli interessi dei colleghi piemontesi e di tutta la categoria!
Giovanni Risso