Liguria: il coraggio della verità
Il Consiglio Regionale ligure ha deciso di prorogare ancora l’entrata in vigore della legge che dovrà regolare il gioco legale con vincite in denaro.
Il nuovo testo andrà probabilmente in discussione prima dell’estate per mettere la parola fine ad una telenovela cominciata nel lontano 2012, quando la Regione approvò una legge che prevedeva la chiusura non solo delle AWP, ma addirittura di tutto il gioco pubblico.
Grazie alla capacità di confronto e ascolto del Presidente Giovanni Toti e dell’ex Assessore allo Sviluppo Economico Edoardo Rixi, la nostra categoria ha potuto dimostrare l’importanza della rete dei tabaccai e le gravi ricadute che il proibizionismo avrebbe provocato al tessuto economico sociale e alle piccole imprese che vendono gioco legale.
Come era prevedibile, il clima a Genova si è particolarmente infuocato: negli ultimi giorni abbiamo assistito ad attacchi a mezzo stampa contro la maggioranza che governa la Regione e perfino contro il nostro Sindacato, reo di aver affrontato il tema della dipendenza da gioco con rigore scientifico e senza demagogia.
Ancora una volta abbiamo assistito all’utilizzo di numeri e parole il cui significato è stato stravolto per convincere l’opinione pubblica che il proibizionismo rappresenta la panacea di tutti i mali.
Si è parlato di una sanatoria nei nostri confronti, dimenticando che si può sanare solo ciò che è irregolare o illegale, mentre i tabaccai vendono un prodotto legale autorizzato dallo Stato, sono concessionari e pagano regolarmente tutte le imposte richieste, con tanto di aggi certificati alla fonte.
Si è nuovamente confuso il fatturato con la spesa, ragionando su numeri che non esistono, ma non è stato sottolineato a sufficienza che il numero di slot presenti sul territorio è diminuito, nel frattempo, di oltre il 30%.
Soprattutto, ancora una volta, i paladini del proibizionismo su strada hanno attaccato la rete fisica di raccolta, rifiutandosi di affrontare il tema del gioco on line che sta crescendo in modo esponenziale.
Il rischio di lasciare i giocatori da soli contro il banco senza l’intermediazione del tabaccaio che è in grado di contenere gli eccessi, l’utilizzo delle carte di credito, i minori che giocano utilizzando credenziali di maggiorenni consenzienti o genitori distratti, dovrebbero rappresentare la vera battaglia culturale di chi sostiene di voler difendere la salute pubblica.
Ma nessuno dice nulla. Evidentemente non fa notizia.
Giovanni Risso