L’accendino no, non te lo do!

Voglio farvi leggere lo stralcio di una e-mail arrivatami qualche giorno fa.

Scrive un tabaccaio: «Questa mattina una “cliente”, mai vista, mi acquista una stecca di sigarette. Mentre paga regolarmente mi dice che di solito gli altri tabaccai (sottintendendo tutti quelli che lei frequenta) le regalano un accendino. A mia volta ho risposto che non è mia abitudine sottostare a certe “convenzioni” e che osservo i regolamenti. Per risposta mi ha detto che la prossima volta si servirà altrove. Ho sempre rispettato i regolamenti e non me ne pento».

Ben fatto, caro collega, ben fatto!

Leggi e regolamenti si rispettano, su questo non c’è altro da aggiungere.

Visto però che il legittimo sfogo del collega non è isolato, desidero ricordare a tutti che nelle tabaccherie è vietata ogni forma di promozione del fumo, fosse anche sotto forma di omaggio ad un affezionato cliente.

È scritto, nero su bianco, nel capitolato d’oneri che impedisce al rivenditore di «associare o condizionare la vendita di tabacchi alla consegna all’acquirente di gadget o altri omaggi».

Chiaro abbastanza da non lasciare spazio a fraintendimenti o interpretazioni.

Niente scuse quindi, in tabaccheria omaggi per l’acquisto di tabacco non se ne possono fare, senza se e senza ma!

Né si pensi che, in caso di inosservanza, sia violazione di poco conto perché con il principio di neutralità e soprattutto con il divieto di promozione dei tabacchi lavorati, visto che di questo stiamo parlando, non si scherza. Ne va della credibilità dell’intera categoria.

E non è certo il caso che, impegnati in battaglie ben più delicate, si debba finire con il preoccuparsi di un fuoco di paglia appiccato con un accendino offerto in omaggio.

                                                                                                                                         Giovanni Risso