E tre!

Chi fuma è scemo: e uno. Attenta donna, la tua data di scadenza si avvicina: e due. Le buone abitudini sono comuni solo alla bella e bianca gioventù: e tre!

Ci risiamo, a riprova che perseverare è diabolico, perché esclude la buona fede, il Ministero della Salute scivola nuovamente sullo sdruccioloso terreno della comunicazione.

Non aggiungeremo nulla a ciò che è stato già detto, anche con massicce e godibili dosi di ironia, ma una considerazione l’intera faccenda la merita.

Questa: se noi tabaccai fossimo altrettanto superficiali e pressapochisti quanto lo è stato il Ministero della Salute non saremmo concessionari dello Stato.

Né potremmo vantarci di essere la categoria affidabile che siamo, visto che ogni affermazione in questo senso suonerebbe come sconveniente autoincesamento. E invece, praticare il buon senso in tempi manichei, informare senza avere la presunzione di educare, difendere le proprie posizioni senza giudicare le altrui come noi facciamo, è difficile ma premiante.

Dimostrazione ne sono i risultati, certificati, di ogni campagna di informazione che abbiamo promosso o sostenuto: i minori non devono fumare, ma gli adulti consapevoli devono essere liberi di poterlo fare; la ludopatia può essere un problema, il gioco responsabile affidato ad una rete professionale controllata è un’opportunità di svago lecita.

Insomma, noi tabaccai ci assumiamo le nostre responsabilità, consapevoli di operare in mercati sensibili. Consigliamo al Ministro di fare altrettanto, evitando gli insulti.

Come già ebbi a dire: Scemi non siamo!

                                                                                                             Giovanni Risso