Sì alle telecamere, ma nel rispetto delle regole!
Il secondo Quaderno Sindacale
La questione sicurezza attanaglia la nostra categoria ormai da anni e da anni portiamo avanti protocolli in materia, sottoscritti con il Ministero dell’Interno.
Con tali protocolli, spesso ripresi a livello locale dalle Prefetture si mira a creare maggiore sinergia tra le Forze dell’Ordine e la nostra categoria, in un’ottica di massimizzazione degli strumenti di prevenzione.
Non a caso, da alcune settimane la Federazione è impegnata nel rinnovo del Protocollo d’Intesa per la prevenzione della criminalità nelle tabaccherie con il gabinetto del Ministro Alfano che, come ricorderete, intervenuto alla nostra ultima Assemblea Nazionale, ha dato massima disponibilità in tal senso.
Abbiamo così avviato un attivo dialogo per riproporre una collaudata collaborazione tra la nostra Federazione e il Ministero dell’Interno, per dare così corso ai principi posti alla base della sicurezza partecipata e all’elaborazione di strategie di contrasto alla criminalità, sempre più aderenti alla realtà dei nostri esercizi.
Di queste strategie parte essenziale sono i sistemi di videosorveglianza, possibilmente connessi alle Forze dell’Ordine.
Le telecamere fanno ormai parte del nostro vivere quotidiano in tabaccheria per far fronte alla crescente domanda di sicurezza e per tutelarci dai malintenzionati.
Ci sono però delle regole precise che dobbiamo rispettare prima di installare un impianto di videosorveglianza, soprattutto se non si vuole incorrere in pesanti sanzioni.
Ecco perché allegato a questo numero trovate il secondo quaderno sindacale della Federazione Italiana Tabaccai dedicato alla videosorveglianza ed alle regole da rispettare per installare le telecamere, con particolare riferimento agli adempimenti previsti dalla normativa sulla privacy e sulla tutela dei lavoratori.
Mi auguro che il quaderno possa rappresentare non solo una guida operativa sulla normativa di settore, ma anche un utile strumento di informazione per la categoria da conservare in tabaccheria.
Giovanni Risso