Sanzioni spropositate: che ne pensa l’Europa?

Sanzioni spropositate: che ne pensa l’Europa?

L’avevamo detto e l’abbiamo fatto.

Nei giorni scorsi abbiamo presentato una denuncia alla Commissione Europea per conoscere la sua valutazione riguardo le spropositate sanzioni che il decreto di recepimento della Direttiva Tabacco impone per punire la prima violazione del divieto di vendita ai minori.

Ribadiamo un concetto, per sgombrare il campo da ogni equivoco: noi non contesteremo mai il rispetto della legge e neppure le sanzioni pecuniarie stabilite dalla nuova norma; abbiamo tuttavia il diritto di opporci alla sanzione accessoria della sospensione della licenza per 15 giorni in caso di prima infrazione. Questo, infatti, significa far chiudere il tabaccaio definitivamente, perché non potrebbe far fronte in modo puntuale agli impegni economici nei confronti degli Enti e dei fornitori.

Siamo sicuri che esistano misure meno talebane per far passare il messaggio che chi sbaglia paga. Altrimenti nel nostro caso, unico nel settore del commercio, il messaggio sarà: «chi sbaglia chiude e per sempre». E questo non mi sembra del tutto coerente con il diritto nazionale e comunitario.

E tanto per rimanere in tema di chiusure, ho appreso con grande tristezza che l’Agenzia delle Dogane e Monopoli del Friuli Venezia Giulia ha soppresso ben 23 tabaccherie della Regione, la maggior parte delle quali per rinuncia alla gestione o scarsi introiti erariali. Di queste ben 7 nella sola città di Trieste.

È la conferma che i nostri colleghi friulani e giuliani sopportano ormai un disagio insostenibile a causa dell’irrisolta questione transfrontaliera con la Slovenia, dove i prezzi delle sigarette sono sensibilmente inferiori a quelli in vigore nel nostro Paese.

Vorremmo interpellare l’Unione Europea anche su questo tema scottante, che impedisce a decine di piccole imprese familiari di poter lavorare serenamente.

Anche su questo argomento torneremo presto.

                                                                                      Giovanni Risso