Tabacco e minori: abbiamo ottenuto una riduzione ma non basta!

Dal 2 febbraio scorso come sapete sono entrate in vigore le nuove leggi in materia di fumo.

Le novità prevedono il divieto di fumare in auto in presenza di minori e donne in gravidanza, nelle pertinenze esterne delle strutture sanitarie e universitarie ospedaliere ed, inoltre, da maggio sui pacchetti di sigarette compariranno immagini choc dissuasive.

Il divieto di vendita ai minori riguarderà non solo i prodotti da fumo ma anche quelli del tabacco di nuova generazione e le sigarette elettroniche o contenitori di liquido di ricarica, con presenza di nicotina.

Come FIT condividiamo l’intera linea, ma non l’inasprimento delle pene per noi tabaccai che, inconsapevolmente, dovessimo vendere tabacco ai minori.

Che ciascuno debba rispettare la legge è fuori discussione. Le nuove sanzioni sono infatti più severe fino ad arrivare alla sospensione per 15 giorni della nostra licenza all’esercizio dell’attività e in caso di reiterazione la sanzioni aumenteranno con la contestuale revoca della licenza stessa.

Come ho già scritto nella nostra precedente «chiacchierata», nella versione iniziale del decreto erano previsti ben 3 mesi di chiusura alla prima violazione e grazie all’intervento della FIT in sede istituzionale è stata ridotta. Ma non basta!

Le leggi vanno rispettate ma ribadiamo fermamente l’importanza dei criteri di proporzionalità e progressività. Sospendere per 15 giorni la licenza equivale, in moltissimi casi, a far morire le nostre tabaccherie.

Per questo motivo è importante esporre in rivendita il cartello che pubblichiamo in questo stesso numero del giornale e scaricabile dal nostro sito per avvisare la clientela del divieto di vendita di tabacco ai minori.

Interverremo nelle opportune sedi nazionali ed europee per cercare di riportare la disciplina sanzionatoria a criteri di proporzionalità e progressività, come del resto hanno auspicato anche molte delle Commissioni parlamentari che hanno esaminato il decreto di recepimento.

                                                                                                                                                         Giovanni Risso