Quando l’aggio è un miraggio

Da tempo sosteniamo che il mondo dei giochi è cambiato e che la velocità di vincita alla quale si sono abituati i nostri clienti ha reso di fatto obsolete le lotterie tradizionali. Regge botta la Lotteria Italia, ma solo grazie al Gratta e Vinci abbinato e alla fortissima campagna di comunicazione, anche televisiva e finché possibile, che accompagna le vendite.

Non vogliamo apparire schizofrenici. Da queste pagine abbiamo spinto la lotteria Premio Louis Braille. Era nostro dovere così come era dovere di tutti i concessionari acquistare i tagliandi. Dovere perché così ci impone il nostro capitolato.

Fatto il nostro dovere è ora di esercitare il nostro diritto. Il nostro diritto a protestare per l’ennesima bell’impresa che se pur avrà portato qualcosa all’erario e all’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI), a noi ben poco ha dato. Anzi!

Al termine della campagna vi ho chiesto di farci sapere per il tramite dei nostri Sindacati quanti biglietti invenduti giacevano in tabaccheria. Non tutti hanno colto lo spirito dell’iniziativa e quindi non tutti ci hanno comunicato le rimanenze. Ciò nonostante, e ringrazio con l’occasione i colleghi che hanno aderito e collaborato, l’esito dell’indagine dimostra che presso la rete delle tabaccherie sono rimasti invenduti biglietti per un totale pari a circa il 9% del totale di quelli distribuiti.

Il controvalore dell’invenduto equipara sostanzialmente l’aggio riconosciuto all’intera rete di vendita che comprende oltre a noi tabaccai anche edicole, bar e la stessa UICI.

Il calcolo è presto fatto. Come rete possiamo considerare l’operazione in perdita. Questo è quanto rappresenteremo al Sottosegretario competente e al Direttore dell’Area Monopoli delle Dogane.

Auspichiamo che in futuro si tenga conto della realtà dei fatti e non si chieda ancora una volta ai tabaccai di sostenere il costo di iniziative lodevoli ma infruttuose.

                                                                                                                                                    Giovanni Risso