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A proposito di scemi...

 

cop 36 2015È ormai da qualche giorno che tv e radio nazionali stanno trasmettendo un’insolita campagna di prevenzione al consumo del tabacco promossa dal Ministero della Salute e denominata «Ma che sei scemo?».

Non vi nascondo che la prima volta che l’ho vista sono letteralmente sobbalzato sulla sedia, definire scemo qualcuno, a prescindere da chi sia e da cosa faccia, è decisamente qualcosa di inaccettabile.

Nonostante gli sforzi profusi per cercare di capire quale fosse la «logica» sottesa a tale brillante iniziativa di responsabilizzazione sociale volta a disincentivare il consumo del tabacco, non sono comunque riuscito a trovare una risposta sostenibile che possa giustificare l’utilizzo di un insulto.

Né tanto meno l’insulto, totalmente gratuito ed evidentemente offensivo, assume una connotazione diversa se riferito a chi, a torto o a ragione, pone in essere un’azione perfettamente lecita e consapevolmente assunta anche se non condivisa dagli altri.

Mi viene da pensare a quali altri epiteti dovremo abituarci quando magari il Ministero della Salute deciderà di promuovere altre campagne di prevenzione simili a quella che ci riguarda. Dobbiamo forse aspettarci che se i fumatori sono scemi, chi, ad esempio, consuma bevande alcoliche possa essere qualificato egualmente «imbecille certificato» o, ancora, chi assume cibi calorici possa invece guadagnarsi l’appellativo di «scimunito patentato»?

Intendiamoci, non discutiamo l’opportunità e la necessità della prevenzione, nemmeno quando la stessa riguarda la dissuasione al consumo di un prodotto che si vende all’interno dei nostri esercizi.

Quello che non accettiamo è l’utilizzo dell’insulto gratuito verso i nostri clienti e, implicitamente, verso noi che li riforniamo.

E siccome noi ed i nostri clienti scemi proprio non siamo, riteniamo che la migliore risposta a chi ci ha considerato tali sia proprio quella di far arrivare, in modo civile e corretto, tutto il rumore del nostro disappunto.

Per farlo abbiamo deciso di promuovere una contro campagna denominata «Scemo non sono!» che prevede un coinvolgimento diretto dei fumatori cui chiederemo di sottoscrivere delle cartoline di protesta che sarà nostra cura recapitare puntualmente al Ministero della Salute.

Siamo certi che anche questa volta riusciremo a dare un esempio di senso civico e di responsabilità.

                      

                                                                                     Giovanni Risso

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