Parola d’ordine: rispetto delle regole!
Il mercato delle sigarette elettroniche, complice un sistema regolamentare e fiscale più volte cambiato e sottoposto a giudizio della magistratura, non si è ancora del tutto uniformato alle disposizioni in vigore e non tutti gli esercenti del settore sembrano avere recepito le indicazioni del legislatore sulla tassazione.
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli nel dare indicazioni in materia aveva annunciato controlli sul sistema distributivo.
Stiamo in campana quindi perché a breve potrebbero scattare i controlli disposti tanto dei Monopoli quanto della Guardia di Finanza, rivolti a verificare la regolarità dei liquidi per sigaretta elettronica immessi sul mercato.
Naturalmente la verifica andrà ad interessare gli esercizi commerciali che vendono al pubblico tali liquidi e sarà orientata ad accertare la legittima provenienza del prodotto ed il corretto assolvimento delle imposte gravanti sullo stesso.
Non saranno esenti da tali controlli neanche le nostre tabaccherie che, più di ogni altro esercizio commerciale generalista, ancora una volta sono chiamate ad assumere comportamenti inderogabilmente rivolti al pieno rispetto delle regole.
Lo abbiamo detto quando si è parlato di tabacco e di gioco, settori molto delicati per definizione per i quali non è ammesso alcun comportamento che non sia pienamente conforme alla legge, ma tutto questo deve valere anche per tutti gli altri beni o servizi trattati in tabaccheria.
Il nostro essere concessionari dello Stato, oltre che una prerogativa, ci impone, più degli altri, di agire sempre e comunque nel pieno rispetto della legge.
Non può e non deve sfuggire a questa regola assoluta neanche il mercato delle sigarette elettroniche ed in particolare dei liquidi per i quali la legge prescrive che siano distribuiti esclusivamente da depositi autorizzati preposti ad assolverne le imposte.
Ed allora, per essere chiari ed espliciti, se non vogliamo correre il rischio di buttare all’aria il patrimonio di credibilità faticosamente acquisito nel tempo, non sono tollerabili i comportamenti di chi, anche ove fosse in assoluta buona fede, dovesse commercializzare liquidi per sigaretta elettronica provenienti da circuiti non autorizzati e per i quali non fosse stata assolta la componente fiscale.
Se per i tabacchi è acclarato che nessun rivenditore possa anche solo ipotizzare di vendere prodotti di provenienza illecita, allo stesso modo non è lontanamente immaginabile che nei nostri esercizi possano essere venduti liquidi per sigarette elettronica che non siano in regola con la legge.
In caso contrario, a carico dei trasgressori, oltre alle inevitabili sanzioni previste dalla legge, si aggiungerebbe la più totale presa di distanza da parte nostra e dell’intera categoria.
L’invito vuole essere chiaro: essere rete dello Stato significa saper difendere la nostra professionalità e la nostra credibilità passando sempre e comunque dal rigoroso e costante rispetto delle regole.
Giovanni Risso