Il pacchetto neutro in tabaccheria? Una follia!
E’ di pochissimo tempo fa la notizia che anche la Francia, dopo Irlanda e Regno Unito, ha notificato alla Commissione Europea la proposta di legge volta ad introdurre il pacchetto generico.
In pratica, alcuni Governi hanno reintrodotto dalla finestra una misura fatta uscire dalla porta dal Parlamento Europeo, che nel corso dell’iter di approvazione della Direttiva sui prodotti del tabacco, aveva sonoramente bocciato un emendamento sulla standardizzazione delle confezioni dei prodotti da fumo.
È un segnale preoccupante, per vari motivi.
Innanzi tutto, una misura così radicale ed invasiva per tutto il comparto, che vìola i diritti di tutela internazionale del marchio, della proprietà intellettuale, del libero scambio, dovrebbe essere quantomeno suffragata da evidenze scientifiche inoppugnabili circa la sua validità ai fini del contenimento della propensione al tabagismo. Cosa che non è avvenuta, perché i dati che provengono dall’Australia, unico Stato nel mondo che finora ha adottato questa misura, non forniscono alcun riscontro positivo per i fautori di questa norma proibizionistica e demagogica.
In secondo luogo, la standardizzazione del pacchetto di sigarette ne facilita la riproducibilità, aprendo qualche maglia di quella rete anticontrabbando ed anticontraffazione che le autorità doganali degli Stati europei stanno faticosamente costruendo.
Infine, in un mercato dove per legge è vietata ogni attività promozionale, se spariscono pure loghi e marchi caratteristici, la concorrenza si fa sul prezzo, si disincentivano investimenti in ricerca e qualità, insomma, si fa perdere valore a tutta la filiera, con evidenti ricadute sull’occupazione e sulle entrate erariali.
Questi sono argomenti condivisi anche dal nostro Governo, al quale va dato atto di essersi sempre opposto a questa misura, sostenendo una filiera che occupa centinaia di migliaia di addetti e che rischia il tracollo per colpa di qualche ministro europeo che ama la demagogia più che la democrazia.
L’aria che tira è brutta. E non solo per noi. Già si comincia a parlare di etichette neutre per gli alcolici e i cibi ad alto contenuto di grassi e zuccheri.
Credo sia giunto il momento di alzare gli scudi e sbarrare il passo a questi tristi e grigi burocrati, che vogliono trasformare tutti i prodotti a loro immagine e somiglianza...
Intanto, ai nostri Ministri dico grazie per essere al nostro fianco, come noi siamo al fianco dell’amico Pascal Montredon, Presidente dei tabaccai francesi, in questa battaglia per difendere il nostro lavoro. E andremo fino in fondo, magari insieme al mondo agroalimentare...
Giovanni Risso