La Camera dei Deputati ascolta la FIT
Nel numero 26 del nostro settimanale avevo trattato la questione dell’obbligatorietà del POS anche nelle tabaccherie e delle contraddizioni insite nella norma stessa, preannunciando che la FIT non sarebbe rimasta in silenzio a sopportare l’introduzione di pesanti, ulteriori oneri imposti dallo Stato e che vanno ad intaccare pesantemente i nostri già contenuti guadagni.
Sia ben chiaro, a scanso di equivoci, non contestiamo la norma per i pagamenti di prodotti o servizi di libera vendita sui quali abbiamo la libertà di decidere che prezzi praticare.
Ma risulta a tutti noi difficile digerire una legge che ci impone di accettare pagamenti con il bancomat per servizi che svolgiamo per conto dello Stato, delle Pubbliche Amministrazioni o di terzi e su cui abbiamo margini predeterminati, spesso per decreto e di importi spesso irrisori.
Contestiamo l’applicazione di una norma così rigida su transazioni perfettamente tracciate e note al fisco e sulle quali il nostro ruolo è quello di meri intermediari di pagamenti per conto terzi, per di più con ricavi di pochi centesimi.
Abbiamo quindi chiesto alle Istituzioni un confronto sul tema, per esonerarci dall’obbligo di accettare pagamenti in moneta elettronica o, quantomeno, dalla corresponsione di commissioni interbancarie, per lo svolgimento di servizi a margine fisso od aggio predeterminato.
Mentre aspettiamo risposte concrete dal Governo, registriamo con piacere la vicinanza alle nostre posizioni dei Deputati delle Commissioni Finanze e Attività Produttive che hanno formulato importanti risoluzioni a riguardo e che ci hanno ascoltato con interesse nel corso di un’audizione il 28 ottobre scorso.
In tale occasione, l’on. Paglia, condividendo appieno le nostre ragioni, ha suggerito ai membri delle Commissioni di svolgere un’opera di ulteriore sollecitazione nei confronti del Governo per dar corso agli impegni presi conseguenti alla sua risoluzione circa agevolazioni fiscali per l’installazione del Pos e per l’abrogazione delle commissioni applicate sulle transazioni per i servizi che eroghiamo per conto dello Stato.
Per quanto ci riguarda, non lasceremo certo soli i Deputati in quest’azione di pressing al Governo.
Giovanni Risso