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POS obbligatorio: altro casino!

 

Dallo scorso 30 giugno è entrato in vigore l’obbligo per tutti gli esercenti ed i professionisti di accettare i pagamenti mediante carta da debito (bancomat) quando l’importo della transazione supera i 30 euro.

Come spesso accade nel nostro Paese, la disposizione che ha introdotto l’obbligo è stata accompagnata da polemiche in buona parte dovute alle legittime riserve di chi – come noi – si trova a dover sopportare un nuovo balzello imposto dallo Stato e soggiacere passivamente alla scarsa chiarezza del legislatore.

A tutt’oggi, nonostante non siano mancate autorevoli opinioni sull’argomento, non è ancora chiaro come sia possibile imporre un obbligo e non prevedere una sanzione esplicita nei casi di violazione.

Gli addetti ai lavori parlano di «norma imperfetta», di «onere» piuttosto che di obbligo, di «mora del creditore».

A me – più semplicemente – sembra che sull’argomento imperversi il solito, italico casino.

Fin qui, tutto sarebbe addirittura divertente, se non fosse che questo «giochetto», per chi come noi lavora per margini bassi, erode sensibilmente i nostri già fin troppo esigui guadagni e, in alcuni casi, addirittura trasforma il giusto ricavo in un costo.

Naturalmente abbiamo già gridato ai quattro venti il nostro disappunto, ma nel frattempo corre l’obbligo di adeguarci.

Per farlo, siamo ricorsi a Banca ITB, la nostra banca di categoria, grazie alla quale i tabaccai possono attivare il servizio POS a condizioni di estremo favore e con commissioni di mercato decisamente favorevoli, se non addirittura uniche.

Comunque la partita non è finita!

                                                                                                                                                             Giovanni Risso

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