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Una notizia buona e una cattiva: quale vuoi sentire prima?

 

Il titolo riprende una domanda che spesso, con fare più o meno scherzoso, qualcuno ci rivolge.

L’ho scelto perché è proprio la situazione in cui oggi mi trovo.

Parto dalla notizia buona...

Come anticipato sull’editoriale di uno scorso numero, alcune importanti sentenze del TAR Lazio sembrano aver finalmente sancito la legittimità del nostro sistema di vendita e della sua articolata regolamentazione, costantemente poste sotto attacco tanto dal legislatore, quanto dalla stessa magistratura e dall’Antitrust.

Vi invito ad un’attenta lettura dello speciale dedicato alle sentenze in questione (da pag. 7) per meglio comprendere la portata dei principi ivi sanciti che hanno portato lo stesso TAR del Lazio a rivedere completamente il proprio orientamento, fino ad oggi più incline alla liberalizzazione che non alla tenuta del sistema.

E veniamo alle note dolenti...

Nei giorni scorsi nostro malgrado vi abbiamo comunicato la riduzione dell’aggio sui Valori Bollati e sul Contributo Unificato.

Un aggio non stabilito da legge ma su base convenzionale e che nonostante tutto siamo sempre riusciti, ad ogni rinnovo di convenzione dal 2005 in poi, a mantenere inalterato.

Un lavoro passato inosservato ai più per ben tre rinnovi, ma che ha sempre comportato dure trattative con l’Agenzia delle Entrate.

Ciò che abbiamo sempre potuto fare su base contrattuale non ci è stato possibile in questa fase di rinegoziazione della convenzione, considerato che un Decreto Legge ancora in fase di conversione ha obbligato l’Amministrazione Finanziaria a ridurre i compensi per tutti i contratti in fase di rinnovo all’entrata in vigore dell’atto normativo, a pena della nullità dei contratti stessi.

In questa forca caudina ci siamo ritrovati noi con i valori bollati al pari di qualunque altro soggetto stesse rinegoziando contratti con la Pubblica Amministrazione.

Non tutto però è ancora perduto. Vi è uno spiraglio che cercheremo di sfruttare.

Con un emendamento approvato prima in Commissione e poi con fiducia dall’Aula del Senato, i commi che obbligavano l’Agenzia a ridurci l’aggio sono stati abrogati. Poiché difficilmente tali commi verranno reinseriti, considerato che godono dell’appoggio del Governo, abbiamo chiesto allo stesso Governo un intervento teso ad evitare che, ad un’intera categoria, si applichi una penalizzazione in forza di una norma di legge che non c’è più.

Se le nostre previsioni sull’iter del provvedimento normativo si riveleranno corrette, faremo di tutto perché le nostre ragioni siano ascoltate. Se necessario, tenetevi pronti.

Giovanni Risso

La Voce del Tabaccaio

VDT numero 41 dell' anno 2024

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