E-cig: via i sassolini dalla scarpa!
Il Parlamento Europeo ha approvato la tanto discussa Direttiva sul Tabacco.
Tra le tante norme che interessano la nostra categoria, una è particolarmente degna di nota perché rende finalmente giustizia alle troppe maldicenze messe in giro in questi ultimi mesi.
Mi riferisco alla norma che prevede che le sigarette elettroniche siano trattate al pari di quelle di tabacco, bocciando l’ipotesi che possano essere vendute in farmacia.
Questa decisione ci consente finalmente di dire la nostra senza essere tacciati di lobbismo, visto che è stato lo stesso Parlamento Europeo a indicare la strada lungo la quale noi ci siamo sempre mossi.
Primo punto, di carattere generale: noi non siamo lobbisti ma siamo un sindacato con oltre 100 anni di storia ed operiamo con la tutela dell’articolo 39 della nostra carta costituzionale. Possiamo parlare con chiunque senza nasconderci, perché tuteliamo oltre duecentomila famiglie. Lo stesso non si può dire per società di consulenza o associazioni, neanche mai costituite, che esercitano pressioni d’ogni sorta o accedono indisturbate alla soglia delle aule delle Commissioni Parlamentari, senza alcun controllo. Come mai?
Secondo punto. La posizione assunta da FIT sul mercato delle sigarette elettroniche è sostanzialmente la stessa di quella approvata a larghissima maggioranza dal Parlamento Europeo. Una posizione che rigetta quella pesante delle industrie farmaceutiche che avevano visto la possibilità di aprire un nuovo business.
Terzo punto. Per l’ennesima volta abbiamo verificato che tra le associazioni che dichiarano di tutelare gli interessi dei tabaccai siamo stati gli unici ad agire realmente e con determinazione in tal senso. È già successo con le proposte di allargamento della rete ai benzinai, è risuccesso con la sigaretta elettronica. FIT associa solo i tabaccai e tutela solo i loro interessi. Gli altri sono costretti a mediare. Insomma, alla fine – come sempre – la sola che tutela i tabaccai resta la FIT.
Giovanni Risso