«Aiuto! Sono circondato!»

«Aiuto! Sono circondato!». È la e-mail che accompagnava la fotografia, che oggi pubblichiamo in copertina, pervenutaci nei giorni scorsi in redazione relativa all’invasione sul mercato delle sigarette elettroniche. E mentre scrivo queste righe, all’Istituto Superiore di Sanità, nell’ambito della Giornata Mondiale Senza Tabacco, si è discusso su come regolamentare le sigarette elettroniche.

Un problema non solo italiano, considerando che l’Unione Europea intende inserire questi prodotti nella nuova direttiva sul tabacco, ma che in Italia è divenuto un fenomeno con pochi eguali anche nel Vecchio Continente.

Ebbene, comprendiamo l’atteggiamento prudente del Ministero della Salute ma, a fronte di mezzo milione di «svapatori» regolari e di altrettanti occasionali e delle centinaia di milioni di euro perse dallo Stato, non è possibile lasciare che sia un mercato libero e selvaggio a dettare le regole del gioco. Ne va della credibilità delle Istituzioni e della nostra stessa sopravvivenza. Si permette che il tabaccaio, che paga le tasse e le una tantum fino all’ultimo centesimo e garantisce un importante gettito erariale, venga letteralmente accerchiato da negozi di sigarette elettroniche che nascono ogni giorno come funghi dalle macerie di qualche precedente attività commerciale fagocitata dalla crisi economica. E purtroppo non sto esagerando, come dimostrano le foto che pubblichiamo da pagina 6.

È venuto il momento che lo Stato, il nostro azionista di maggioranza, metta mano alla questione con serietà ed urgenza, tutelando la sua rete di vendita che vede ridursi la propria redditività per il calo dei consumi, per il contrabbando e per l’incontrollata proliferazione di negozi di un prodotto che è banalmente e semplicemente un modo di fumare alternativo a quello convenzionale.

Non vogliamo essere circondati!

Giovanni Risso