Una doppia legnata?
Dopo quella del Tar, lo Stato rischia di prenderne un’altra dal mercato
Fino ad oggi l’Italia è stata considerata da tutta l’Unione Europea un modello di buon funzionamento del mercato dei prodotti da fumo. Grazie a leggi frutto di confronto, pragmatismo ed equilibrio sono stati raggiunti gli obiettivi di gettito e di tutela della salute pubblica, mantenendo il livello del mercato illecito su percentuali inferiori a quelle della maggior parte degli Stati europei.
Una recente sentenza del TAR del Lazio rischia però di alterare questo equilibrio e il primo a farne le spese potrebbe essere lo Stato che, dalle imposte sui tabacchi, ricava oltre 14 miliardi di euro.
L’Italia il suo equilibrio lo aveva raggiunto. Ora è venuto il momento che lo trovino anche le istituzioni europee che, da un lato, sfornano proposte di direttive talebane per ridurre il tabagismo e, dall’altro, invocano il rispetto del principio della libera concorrenza dei prezzi.
Ed è anche necessario fare in fretta. Altrimenti, come illustrato nell’interessante inchiesta di questo numero, gli effetti sul sistema potrebbero essere devastanti, causando inoltre pesantissime perdite per l’Erario.
Infatti il nostro Ufficio Studi stima che la perdita erariale causata dal calo dei prezzi potrebbe attestarsi tra settecento milioni e il miliardo e mezzo di euro.
In altri termini, lo Stato rischierebbe di prendere un’altra legnata dal mercato, dopo quella già ricevuta dal TAR.
La parola al Consiglio di Stato per rimettere a posto le cose.
Giovanni Risso