Noi non vendiamo bombe atomiche!
Contrazione dei tempi di incasso e crisi finanziaria mettono a rischio le nostre aziende che vivono di aggi
È il momento di porre sul tavolo un problema che mette in pericolo le nostre aziende.
Mi riferisco soprattutto alla decisione finanziaria di Sisal e Lottomatica. Senza troppo clamore, stanno progressivamente accorciando i tempi di incasso delle somme a loro dovute da noi tabaccai.
In pochi mesi diversi eventi si sono ripetuti mettendo in seria difficoltà le nostre aziende, anche quelle più floride: prima l’introduzione del RID veloce, che ha eliminato i pochi giorni che intercorrevano tra la presentazione del RID e il suo pagamento, poi abbiamo assistito alla progressiva riduzione dei tempi di incasso del Gratta e Vinci per Lottomatica e ora al doppio RID settimanale per i servizi messi in atto da Sisal. E si sentono anche voci di ulteriori riduzioni di altri importanti prodotti.
Voglio sottolineare che le tabaccherie sono per la stragrandissima maggioranza esercizi sani, gestite da persone che sanno fare il loro mestiere, che i cittadini vedono come punti insostituibili di servizio. Insomma, una ricchezza per tutti!
Eppure, anche per una tabaccheria sana, una stretta finanziaria rappresenta una minaccia, specie se arriva in questa fase congiunturale in cui ottenere credito dalle banche è diventato, nella migliore delle ipotesi, assai costoso, in molti casi impossibile. Del resto, se ci pensate, aumentare il fido è come mordersi la coda. Quel fido finirebbe infatti per ridurre il debito dei concessionari e non per dare ossigeno alle nostre aziende. Se un tabaccaio sceglie di pagare prima un fornitore a fronte di guadagni maggiori è una cosa. Ma non vogliamo che si arrivi a scaricare sull’ultimo anello della catena il peso di una crisi di cui i tabaccai non sono certo colpevoli. Per rendersene conto, basta scorrere gli indebitamenti presenti nei pur floridi bilanci di Sisal e Lottomatica per capire che il problema è a monte e non a valle.
I tempi sono difficili per tutti, e lo sono anche per loro, ma siamo stanchi di vederci imporre tempi di pagamento più corti, cambiando regole che hanno una lunga storia, mettendo a repentaglio la rete intera!
Così facendo si può distruggere il lavoro di tanti anni di una famiglia e la ricchezza di tutti; anche di chi magari in questo momento sta pensando che il modo più facile per risolvere un suo problema sia scaricarlo su chi sembra più debole perché è più piccolo.
Cari amici, noi non vendiamo bombe atomiche e non abbiamo ricavi da mercante d’armi! Più modestamente vendiamo tabacco, Gratta e Vinci, ricariche telefoniche, incassiamo bollettini, percependo un aggio medio ponderato lordo che va attorno al 6-7%. Generiamo però un flusso di cassa impressionante, molto ben visto dai rapinatori che sempre più spesso ci vedono come i loro bancomat.
Ad oggi, anche grazie al nostro valido sistema di garanzia collettiva, mai lo Stato, Logista, i concessionari di gioco e i gestori telefonici hanno perso un euro di quanto abbiamo direttamente incassato per loro conto. E questo accade da quasi sessant’anni. Cosa che peraltro mi risulta non valga per altre tipologie di esercizi che svolgono i nostri servizi.
Il problema va affrontato seriamente. Nell’interesse di tutti!
Giovanni Risso