Una pietra miliare di oltre tre secoli!
«Le rivendite devono essere gestite personalmente dagli assegnatari, i quali sono gli unici responsabili verso l’Amministrazione». Così dispone la legge che regolamenta l’organizzazione delle nostre rivendite ordinarie.
La gestione personale non consente nelle nostre tabaccherie alcuna forma «societaria», se non nelle pochissime ipotesi espressamente stabilite. Sembra solo una fredda e sterile norma di legge. In verità è una vera e propria pietra miliare per l’esistenza stessa della nostra categoria. La ragione prima di questa indicazione assai precisa non è solo da ricercarsi in una pur indiscussa valenza economica ma anche, anzi soprattutto, in una ragione sociale.
La tabaccheria è sempre stata concepita come un’azienda a conduzione familiare proprio per svolgere un essenziale ruolo sociale sul territorio. E ciò, mi piace sottolinearlo con orgoglio, continua da oltre 350 anni, ossia da quando Papa Alessandro VII Chigi inventò – primo al mondo – la figura del concessionario personale del diritto alla vendita del tabacco. Ancora oggi infatti, nonostante l’avvento di Internet, dello Shuttle e della diffusione della TV a cristalli liquidi, le tabaccherie restano indiscusse protagoniste sociali della nostra comunità. Anzi, senza alcun dubbio, hanno ampliato il loro raggio d’azione.
Per questo richiamo i colleghi a porre attenzione a questa nostra caratteristica specifica. Purtroppo, nella frenesia della vita di tutti i giorni e nell’offerta del nostro lavoro alla cittadinanza, sembriamo dimenticare questo particolare rapporto di fiducia tra lo Stato e ciascuno di noi. Un rapporto basato, lo ripeto, su una concessione statale. Concessione che, come è noto, ci dà innegabili vantaggi, ma solo a fronte di precise responsabilità.
A pag. 12 di questo numero riportiamo un articolo che pone in grande evidenza questa peculiarità tutta nostra che, da oltre tre secoli, ci contraddistingue. Leggendolo, capirete che non è proprio il caso di sottovalutarne l’importanza!
Giovanni Risso