Gli strumenti di pagamento in tabaccheria
Nel giro di alcuni anni gli strumenti e modalità di pagamento hanno subito una rapida trasformazione, incidendo significativamente sulle abitudini dei cittadini e, soprattutto, su quelle dei rivenditori, chiamati ad assecondare il cambiamento nella gestione quotidiana dell’esercizio.
La pandemia ha impresso una forte accelerazione all’uso di determinati strumenti di pagamento, come ad esempio quello delle carte, il cui utilizzo in Italia era ancora in forte ritardo rispetto agli altri paesi di matrice europea. Oltretutto, il mondo dei pagamenti si arricchisce costantemente di nuove sigle, acronimi e inglesismi vari, entrati nell’uso comune ma di cui spesso se ne ignora il reale significato.
Sebbene con la diffusione del commercio elettronico il ventaglio delle modalità di pagamento sia diventato sempre più ampio, per i tabaccai gli strumenti utilizzati per gestire le operazioni di pagamento – tolto il contante – sono prevalentemente tre: le carte di pagamento, i bonifici e l’addebito diretto.
Bonifici e addebito diretto in conto sono ormai strumenti conosciutissimi e non riservano grandi sorprese. Il primo, consiste nell’ordine di trasferire una somma di denaro nel tempo massimo di uno o due giorni lavorativi ovvero nel giro di pochi secondi (è il caso del bonifico istantaneo).
L’addebito diretto in conto – in passato noto come RID (Rapporto Interbancario Diretto) e oggi rinominato SDD (Sepa Direct Debit) in virtù della nuova veste europea – consente di effettuare in forma automatica pagamenti di tipo ripetitivo e con scadenza fissa (ben noto per i pagamenti a favore di gestori di giochi e servizi). Se nel vecchio RID era il cliente che dava mandato alla propria banca di pagare un certo importo a un determinato soggetto, con l’addebito diretto Sepa il beneficiario (ad esempio il gestore del gioco/servizio) viene direttamente autorizzato a richiedere l’addebito di una somma sul conto del pagatore debitore (ad esempio il tabaccaio).
Per quanto riguarda il mondo delle carte di pagamento, invece, è bene innanzitutto distinguere tra carta di credito, di debito e prepagata.
Appartengono alla prima categoria le carte che consentono l’acquisto di un bene mediante una dilazione nel pagamento. Con la carta di credito non è quindi necessario che il denaro sia disponibile sul conto al momento dell’acquisto, bensì che il conto risulti capiente in una data futura (ad esempio, il mese successivo a quello in cui vengono effettuate le spese).
I più noti circuiti di carte di credito sono Visa, Mastercard e American Express.
Con l’utilizzo della carta di debito, invece, l’importo speso è addebitato in tempi ristretti, senza alcuna dilazione. Ciò presuppone che il denaro sia disponibile sul conto al momento dell’acquisto.
I circuiti di carte di debito più diffusi in Italia sono Bancomat-PagoBancomat, Postamat, Visa Debit e Maestro.
Con la carta prepagata, infine, è possibile effettuare i pagamenti solamente nel momento in cui siano stati caricati sufficienti fondi sulla carta (o sull’eventuale conto collegato).
Le carte prepagate possono essere dotate di codice IBAN: in questo caso, sono abilitate a ricevere accrediti ed effettuare pagamenti al pari di un conto. È interessante sapere che solo con riferimento alle carte prepagate è possibile parlare propriamente di moneta elettronica (così come specificato da Banca D’Italia in recepimento della Direttiva CE del 2009).
Definite le diverse tipologie di strumenti, è opportuno tenere in considerazione che in un’operazione di pagamento tramite carta intervengono vari intermediari autorizzati, ciascuno dei quali svolge ruoli diversi all’interno di un preciso schema.
Ma quali sono gli attori del circuito di pagamento delle carte?
Il convenzionatore (o acquirer), cioè chi detiene il rapporto contrattuale con l’esercente al fine di consentire l’accettazione delle carte di pagamento appartenenti ad un determinato circuito e gestisce la trasmissione sicura dei dati di pagamento.
L’emittente (o issuer), ossia chi fornisce al cliente la carta di pagamento.
C’è, inoltre, la figura del gestore del circuito di carte di pagamento – al quale sono collegati convenzionatore ed emittente – che definisce le regole di funzionamento dello schema.
È bene tenere presente, infine, che in alcuni circuiti, il gestore dello schema, l’emittente e il convenzionatore possono coincidere.
Lo sapevate che…?
Acquirer: è l’intermediario che collega un negoziante al circuito di pagamento e gli consente di accettare pagamenti tramite POS.
IBAN (International Bank Account Number): è il codice alfanumerico di 27 caratteri che individua in modo univoco un conto corrente o di pagamento.
Home banking (o Internet banking): è il servizio con cui i clienti della banca possono effettuare operazioni collegandosi al proprio conto da remoto.
Issuer: è l’intermediario che emette la carta di pagamento.
IMEL (Istituto di moneta elettronica): è l’intermediario abilitato, insieme alle banche e a Poste Italiane, a emettere moneta elettronica. Può prestare anche altri servizi di pagamento.
PSP (Prestatore di Servizi di Pagamento): sono le banche, Poste Italiane, istituti di moneta elettronica e istituti di pagamento abilitati ad operare (elenco completo sul sito di Banca d’Italia).
POS (Point of Sale): è un dispositivo che permette, tra l’altro, pagamenti tramite carte di credito, di debito e prepagate.
SCA (Strong Customer Authentication): è la procedura che si basa sull’uso di almeno due fattori di sicurezza per accedere a un conto di pagamento on line o eseguire pagamenti con bonifico o carta.