Archivio Storico FIT, Carlo Adinolfi un amico speciale
Il sorriso.
Sicuramente, è la dolcezza del suo sorriso la prima immagine che passa davanti agli occhi pensando a Carlo Adinolfi, una persona speciale alla quale l’Archivio Storico FIT deve molto.
Non soltanto per le numerose donazioni con le quali negli anni ha contribuito prima a creare e poi a far crescere il nostro Museo ma anche e soprattutto per i suoi preziosi ricordi che, con la generosità che l’ha sempre contraddistinto, ha condiviso con noi.
Salerno, la sua amata Salerno, ne piange la scomparsa perché Carlo era anche la memoria storica della città.
Testimone dei bombardamenti del 1943, dello sbarco alleato e dei mesi di Salerno Capitale, spesso incontrava gli studenti per raccontare loro quelle drammatiche pagine di storia e così mantenere vivo il passato anche nella mente delle nuove generazioni.
Ma non solo...
La sua rivendita, la n. 5, aperta dal padre Matteo nel 1923, era al centro della vita cittadina.
Anzi, come amava definirla lui stesso «era un salotto frequentato da una clientela eccezionale, con cui c’era uno scambio continuo».
Tra i suoi clienti, molti lavoravano nella vicina sede del Comune e ogni giorno, sindaci compresi, si fermavano nella sua tabaccheria per acquistare il giornale e discorrere con lui dei principali avvenimenti.
E così come per anni è stato un importante punto di riferimento per la sua Salerno, per noi era un’autorevole voce storica sulla quale poter sempre contare per sciogliere dubbi e portare a termine le nostre ricerche.
Carlo, assistente dal 1949 al 1955, coadiutore fino al 1965 e poi titolare fino al 1993, non ha mai smesso di essere tabaccaio e di amare il suo mestiere.
E, con chiunque parlasse, sapeva sempre trasmettere la sua passione per la tabaccheria e, in genere, il suo amore per la vita.
Amava raccontare di quando, ancora bambino, nel 1936 saliva sul carretto, trainato da un asino, che trasportava i tabacchi conservati nei sacchi ed era orgoglioso della sua attività all’interno del Sindacato di Salerno dove, con brevi pause, è stato Consigliere dal 1971 al 1990 e Delegato di Zona dal 1978 al 1990.
Insomma, un’intera esistenza dedicata alla tabaccheria e alla sua bellissima famiglia che, un po’ alla volta, abbiamo avuto il piacere di conoscere anche noi: l’amata moglie Liliana e i figli Mariangela, Matteo, Teresa e Vincenzo.
Una dolorosa perdita per tutti.
Ma il sorriso di Carlo, tabaccaio colto e generoso, uomo d’altri tempi e per noi amico speciale, resterà sempre nei nostri cuori.
Alla famiglia giungano le condoglianze della Federazione Italiana Tabaccai, dell’Archivio Storico FIT e de «La Voce del Tabaccaio».
Ciao Carlo!