Incontriamo l’on. Vitiello: la prima di una serie di interviste con il mondo della politica
Vaccini ma non solo. Sono diverse le tematiche di interesse della categoria che abbiamo portato all’attenzione delle Istituzioni e della Politica.
Cominciamo con l’on. Catello Vitiello (Italia Viva) che ringraziamo per averci concesso l’intervista che segue ed in cui, oltre che di vaccinazioni, parliamo di pagamenti elettronici, cashback e delle possibilità che potrebbero aprirsi in futuro per la categoria.
VdT: I tabaccai hanno tenuto aperte le rivendite anche nel periodo più buio del lockdown nazionale, mettendo a rischio la propria salute pur di offrire servizi ai cittadini. Noi riteniamo che la categoria debba essere ricompresa tra quelle destinatarie in via prioritaria della vaccinazione, è anche Lei di questo avviso? E cosa si sta facendo in questo senso?
On. Vitiello: Certamente, proprio per questo ho presentato un ordine del giorno in occasione dell’ultimo Decreto Covid, ottenendo dal Governo un parere favorevole. In realtà, ho sempre ritenuto che i criteri più giusti per la campagna vaccinale siano solo due, l’età e la fragilità, perché individuare le categorie più esposte è molto complicato e rischia di generare disparità di trattamento. Tuttavia, visto che il precedente Governo aveva deciso di percorrere la strada dell’individuazione delle categorie esposte, ho ritenuto opportuno rappresentare la delicata situazione dei tabaccai visto che non hanno mai chiuso nemmeno in pieno lockdown o nelle zone rosse e che, per questo, hanno sempre avuto contatti quotidiani con il pubblico. L’attuale Governo, inoltre, ha deciso di velocizzare le operazioni di vaccinazione.
VdT: I tabaccai sono favorevoli all’uso della moneta elettronica perché permette loro di diminuire la quantità di contante nel cassetto e, di conseguenza, il rischio di rapina. Nonostante ciò, considerate le alte commissioni bancarie, accettare pagamenti elettronici per beni e servizi a marginalità ridotta e fissa erode ulteriormente i già esigui guadagni. Mentre la maggior parte dei nostri prodotti e servizi, per il particolare regime IVA, è già esclusa dalla Lotteria degli scontrini, così non è per il cashback. Secondo Lei, è possibile, come già per la Lotteria degli scontrini, escludere tali prodotti e servizi dal cashback?
On. Vitiello: Su questo ho presentato di recente un’interrogazione, anche in ragione di un mio ordine del giorno accolto dal Governo in occasione dell’approvazione della Legge di Bilancio per il 2021, perché se da un lato è doveroso semplificare e agevolare il pagamento elettronico avente ad oggetto beni e servizi di pubblica utilità erogati dagli esercenti remunerati ad aggio e/o margine fisso, dall’altro non trovo corretto che i costi di transazione siano incompatibili con i margini riconosciuti su tali beni e servizi e costringano a lavorare in perdita. Occorre una «operazione trasparenza» perché sia chiaro agli utenti che per tali prodotti e servizi, come non sussiste la possibilità di partecipazione alla Lotteria dei corrispettivi in quanto esclusi dalla relativa disciplina, per analogia devono essere esclusi dal programma cashback, lasciando salva la possibilità di accettare o meno la moneta elettronica per i suddetti acquisti di beni e servizi non soggetti a corrispettivi, normalmente contraddistinti da ricavi ad aggio o margine fisso.
VdT: A quasi un anno dall’intesa con la struttura commissariale per l’emergenza Covid, nelle tabaccherie continuano ad essere vendute mascherine chirurgiche e ffp2 a prezzo calmierato. Questo ha permesso a molti italiani di comprare, a un prezzo giusto, un presidio fondamentale per la salvaguardia della propria salute anche durante i primi mesi dell’emergenza sanitaria, quando si assisteva in alcuni casi a vere e proprie speculazioni.
Per noi è un onore aver fatto la nostra parte anche in questo caso, riaffermando il ruolo sociale dei tabaccai. Lei come pensa potrà la nostra categoria rendersi ulteriormente utile nella gestione della pandemia? E dopo?
On. Vitiello: Le tabaccherie stanno acquisendo un ruolo sociale perché sono ormai una rete di concessionarie dello Stato sempre più capillare su tutto il territorio nazionale.
Nel tempo, hanno poi ampliato i loro servizi: non più solo sali e tabacchi, ma anche gioco, pagamenti, sicurezza del territorio grazie all’installazione delle telecamere e, di recente, pagamento dei ticket sanitari in ragione degli accordi che si stanno stipulando con alcune ASL.
Del resto, le tabaccherie hanno ampiamente dimostrato proprio durante questa pandemia di essere un punto di riferimento per i cittadini visto che non hanno mai chiuso e hanno garantito così la possibilità ai cittadini di dotarsi con facilità del più importante dispositivo di protezione sanitario, qual è la mascherina.
Occorre continuare su questa strada anche dopo, quando sarà finita l’emergenza sanitaria e far diventare le tabaccherie dei veri e propri piccoli hub, in grado di garantire l’interconnessione cittadini/Stato e – perché no!? – di alleggerire i gangli complessi della burocrazia.