Solo la Lotteria Italia: approvato lo schema di decreto ministeriale per la manifestazione 2020
Nessun colpo di scena o clamoroso ripensamento. Come avevamo già avuto modo di anticipare nei mesi scorsi, infatti, le Camere hanno espresso parere favorevole all’effettuazione della sola Lotteria Italia come unica differita per l’anno 2020.
Dopo il pronunciamento positivo della Camera avvenuto lo scorso 4 marzo, anche la VI Commissione permanente del Senato (Finanze e Tesoro), ha proclamato il fatidico sì per un’unica lotteria.
E non poteva essere altrimenti considerato che, come le stesse Camere hanno avuto modo di rilevare «...anche nell’anno 2019 è proseguita la diminuzione del numero dei biglietti venduti per la Lotteria Italia, anche a causa della assenza di meccanismi di erogazione di premi aggiuntivi ad estrazione istantanea...».
Come dire: già di biglietti della Lotteria Italia se ne vendevano pochi, poi se ci togli anche il Gratta e Vinci...
Fin qui nulla di clamoroso, considerato che per tutti gli addetti ai lavori il risultato di una simile equazione era di per sé già piuttosto scontato.
Del resto, la frittata è stata fatta due anni fa con l’introduzione del divieto di pubblicità del gioco pubblico con vincite in denaro previsto dal Decreto Dignità (Decreto Legge 12 luglio 2018, n. 87, convertito dalla Legge 9 agosto 2018, n. 96).
Un divieto sul quale, nonostante i pessimi risultati ottenuti e la pesante crisi economica del settore gioco, nessuno sembra intenzionato a fare dietrofront.
Ma nemmeno questo ci sorprende, visto e considerato come è stato trattato negli ultimi anni tutto il comparto del gioco pubblico legale.
Altro aspetto scontato della relazione accompagnatoria allo schema di decreto è la previsione che «...la riaffermazione delle lotterie a estrazione differita non può prescindere dal correlato interesse che le emittenti televisive potranno riservare nei confronti di tale gioco qualora propongano abbinamenti a spettacoli televisivi di più rilevante interesse e in fasce orario di maggiore audience...».
Non ci meraviglia, infatti, che venga ribadito come l’abbinamento della Lotteria Italia ai programmi Rai faccia da volano alle vendite dei tagliandi e, come sempre, rappresenti un veicolo pubblicitario imprescindibile.
Ciò che ci lascia piuttosto perplessi, invece, è l’osservazione presente nel parere, secondo cui «...appare necessario evitare che la pubblicità della Lotteria Italia sia effettuata dalle emittenti televisive interessate agli abbinamenti in fasce orarie protette, soprattutto per quanto riguarda i minori».
Una specifica che gli organi competenti hanno ritenuto necessario dover introdurre e che, senza dubbio, rappresenta l’unica vera e propria novità di quest’anno.
Una novità davvero inutile e che non comprendiamo. O forse sì.
Forse perché senza la pubblicità della Lotteria Italia in TV nelle ore di fascia protetta, non si formeranno le lunghe code di minorenni fuori dalle rivendite in attesa di acquistare un biglietto e, contemporaneamente, i tabaccai potranno risparmiare tempo nell’opporre il proprio rifiuto alla vendita.
O magari perché in tal modo i più giovani non saranno tentati dallo scambiarsi sui social network messaggi volti a trovare una soluzione per accaparrarsi l’agognato tagliando della Lotteria Italia.