Il peso delle parole: le tabaccherie non sono negozi generalisti
La parola è il mezzo con cui ognuno di noi manifesta idee, progetti, emozioni.
Alcune parole evocano immagini che hanno il potere di creare un pensiero positivo, mentre altre possono evocare pensieri e sensazioni negative.
Quando si utilizzano parole in modo inappropriato, magari per semplificare concetti complessi, si corre il rischio di fissare, nella mente di chi le ascolta, idee che non corrispondono alla realtà.
È questo il caso delle parole usate per definire i luoghi in cui viene erogato il gioco legale: la distinzione più utilizzata e accettata in questi anni vede le sale dedicate da una parte e i negozi generalisti dall’altra.
Potrebbe sembrare una banale questione semantica, se non fosse che queste definizioni vengono sempre più spesso utilizzate all’interno di leggi o regolamenti che, accomunando le nostre tabaccherie ad una qualsiasi attività che vende marginalmente il gioco, finiscono per penalizzarci ingiustamente.
Se parliamo solo di sale dedicate e negozi generalisti, quali immagini evocano tali definizioni?
Il concetto di sala dedicata rimanda chiaramente ad un luogo specializzato e professionale, confortevole e discreto e maggiormente controllato.
E il negozio generalista?
Un etto di prosciutto e un Gratta e Vinci, una scommessa e un detersivo, un SuperEnalotto e un pacco di pasta: ho un po’ esagerato, ma questa è probabilmente l’idea che si associa a quella definizione.
Il fatto è che le tabaccherie non sono assolutamente generaliste!
In primo luogo il tabaccaio è titolare di una specifica concessione statale per la vendita di tabacchi lavorati ed è l’unico a poter esporre un’insegna con la caratteristica «T»: basterebbe questo ad impedire di definirlo un negozio generalista.
Anche l’erogazione dei servizi al cittadino è caratteristica della tabaccheria e qualifica professionalmente l’attività: non sfuggirà come i tabaccai siano obbligati, con scadenze sempre più serrate, a frequentare corsi di formazione in materia di antiriciclaggio, antiterrorismo, privacy, censimento della clientela e così via.
Ciò a cui però siamo particolarmente interessati è il tema del gioco legale: siamo specializzati oppure no?
Le sale dedicate sono solitamente specializzate in un particolare prodotto come le VLT e AWP o le scommesse sportive e virtuali; raramente vendono altre tipologie di gioco.
I tabaccai, invece, vendono giochi numerici a quota fissa in concessione diretta dello Stato (Lotto e derivati), giochi numerici a totalizzatore nazionale, lotterie differite e lotterie istantanee, scommesse sportive a quota fissa e totalizzatore, scommesse virtuali, scommesse ippiche e gestiscono anche le AWP.
È del tutto evidente che i tabaccai sono una categoria altamente specializzata nell’erogazione della maggior parte dei giochi pubblici esistenti. Anche in termini di prevenzione e tutela della salute pubblica, la conoscenza diretta di una popolazione di giocatori così vasta e differenziata, pone i tabaccai quali interlocutori principali rispetto a chi si dedica ad una sola tipologia di gioco.
Cominciamo quindi finalmente a parlare di:
- negozi altamente specializzati (tabaccherie);
- negozi o sale dedicate;
- negozi generalisti.
Le parole hanno un peso. Per questo dobbiamo usare le parole giuste.