STS informa: Pc in tabaccheria? Sanzioni se collegati a siti di gioco on line
Personal computer presenti in tabaccheria? Un rischio pericolosissimo, specie se tali pc consentono il collegamento a siti di gioco on line.
In questo caso, infatti, la sanzione è secca e non ammette sconti né margini discrezionali: 20mila euro.
Niente di nuovo sotto il sole, verrebbe da dire, ma vista la ripresa delle attività di controllo, nelle scorse settimane, da parte degli organi preposti, è bene richiamare all’attenzione di tutti gli associati questa particolare prescrizione.
Prescrizione, quella del divieto di pc in tabaccheria, che è una regola ferrea che arriva direttamente dal Decreto Balduzzi del 2012.
La norma nasceva dalla volontà del legislatore di rispondere, in maniera ferma e decisa, al rischio dell’insorgenza della sindrome del gioco d’azzardo patologico: un fenomeno che proprio in quel periodo e per la prima volta in maniera così assoluta, entrava di prepotenza nel dibattito politico nazionale.
La norma in realtà partiva dal semplice divieto posto dal decreto Balduzzi, ma con il passare degli anni è arrivata velocemente a prevedere una sanzione particolarmente onerosa. E senza sconti.
Ecco allora il bando della messa a disposizione dei pc che, grazie alla connessione a internet, permettano di giocare nelle piattaforme di gioco online. E questo a prescindere che i siti di gioco in questione siano collegati a concessionari italiani o stranieri, autorizzati e non.
Non conta neanche l’esistenza o meno di una cronologia, nella memoria del computer, che indichi se quell’apparecchio davvero sia stato utilizzato per giocare o no.
Ciò che conta a fini della sanzionabilità, infatti, è semplicemente la possibilità che quel pc consenta di giocare online. Ecco perché il divieto non riguarda solo i totem, propriamente detti, espulsi dalle nostre rivendite (se mai ci sono entrati...) e da tutti gli esercizi già dal 2009, ma anche i normali pc.